Con il governo e con le istituzioni l’atteggiamento resta quello tenuto sin dall’inizio del mandato: «dialogo, apertura e collaborazione a 360 gradi».Vincenzo Boccia ha davanti la platea degli oltre mille imprenditori riuniti in Confindustria per l’assemblea privata. Traccia il bilancio dei primi due anni di presidenza e anticipa i temi che affronterà questa mattina, nell’assemblea pubblica, davanti a circa 5mila delegati, politici e istituzioni. Un’assemblea che si colloca in una situazione complessa di passaggio tra il vecchio e il nuovo governo, dopo il voto del 4 marzo.
Dialogo, quindi, ma con alcuni punti di riferimento ben precisi: «lanceremo messaggi chiari a chi si appresta a governare, mettendo l’accento su lavoro, crescita, giovani, riduzione del debito, Europa», sono le parole che, a quanto si apprende, ha pronunciato il numero uno di Confindustria, nella riunione che si è tenuta a porte chiuse, durata un paio d’ore. Nell’assemblea pubblica, «ci concentreremo sulla nostra visione di futuro, quella che abbiamo condiviso anche a Verona», è il messaggio del presidente di Confindustria, ricordando le assise del 16 febbraio e il documento presentato in quell’occasione dove si delinea un’agenda di medio termine corredata di numeri e azioni. Lavoro, crescita, meno debito sono le parole chiave. Su queste Boccia insiste: creare le condizioni per aumentare l’occupazione, specie dei giovani. In un ruolo di Confindustria come «ponte tra gli interessi delle imprese e quelli del paese».
Al centro la questione industriale, in Italia e in Europa. E la crescita è da considerare una «precondizione per combattere disuguaglianza e povertà», in una logica di coesione sociale, per una società «aperta e inclusiva». Sono punti cardine su cui Boccia ha insistito nei suoi primi due anni di presidenza e che continuerà a mettere in primo piano. In particolare sui giovani ieri ha sottolineato i risultati raggiunti: «abbiamo voluto puntare molto sui giovani e lo abbiamo fatto con orgoglio e coraggio chiedendo decontribuzione e detassazione per tre anni».
Crescita e lavoro sono il cuore anche del Patto della fabbrica, per modernizzare le relazioni industriali, firmato «dopo un percorso lungo – ha ricordato Boccia – e iniziali distanze colmate con la volontà di imprimere un forte cambiamento nel mondo del lavoro».
Un impegno forte in Italia, ma anche in Europa, per mettere al centro la manifattura. «L’anno che si conclude è stato importante per la nostra azione in Europa», ha detto Boccia, ed ha annunciato una trilaterale con le associazioni confindustriali tedesca e francese. Boccia ha anche ringraziato l’ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per quanto fatto nel ruolo di numero uno di Business Europe. Parlando di industria, un riferimento è andato all’Ilva: «non è possibile cambiare le regole ogni volta che cambia il governo, l’Ilva è una questione fondamentale, meridionale, industriale, di credibilità e responsabilità del paese».
Boccia ha dato un messaggio anche sul caso dell’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante: «stiamo seguendo, vogliamo capire con chiarezza e lucidità. Auspichiamo – ha detto – che quanto prima vada a sentenza: non saremo né giustizialisti, nè giustificheremo nessuno, non ci faremo prendere la mano dall’idea giustizialista di fare processi ancor prima che accadano».
Infine, dopo la decisione di Luxottica di uscire dalle territoriali di Confindustria Boccia avrebbe intenzione di aprire un dibattito interno su come fidelizzare le aziende, con servizi e rappresentanza percepiti in modo più efficiente».
L’assemblea privata ha anche approvato il bilancio 2017: emerge un disavanzo della gestione ordinaria operativa e finanziaria di 696.344 euro, malgrado la riduzione di costi gestionali abbia portato, rispetto al bilancio 2016, ad una contrazione delle principali voci di spesa, con un calo del costo del personale di un milione 865.986 euro e scontando oneri tributari per 944.854 euro.
Il risultato negativo è principalmente attribuito a spese non correnti,evidenziate nella voce Consulenze, per attività correlate al Sole 24 ore, nonché per la riduzione dei proventi finanziari conseguenti al disinvestimento di una significativa parte del patrimonio per la raccolta di liquidità destinata all’aumento di capitale realizzato a novembre 2017. Il totale oneri pari a 37,6 milioni di euro è al di sotto dei livelli registrati a partire dal 2000. Nel periodo 2012-2017 la riduzione complessiva dei costi gestionali è stata di un milioni 569.826 euro, anche per compensare gli oneri straordinari dell’esercizio. L’implementazione del Piano strategico 2018-2020 porterà ad una ulteriore significativa riduzione dei costi.