Il dato è il più elevato dal 1977. Nel mese di aprile gli occupati toccano quota 23,2 milioni, segnando così il livello più alto nelle serie storiche certificate dall’Istat. Nel mese scorso il numero di occupati è aumentato di 64 mila unità (+0,3%), rispetto allo stesso periodo del 2017 il balzo è di 215 mila occupati. Malgrado il record rispetto sia al 1977 sia all’altro picco dell’aprile del 2008 le caratteristiche dell’occupazione sono cambiate. Molte più donne lavorano, dall’analisi emerge anche l’aumento degli over 50 tra gli occupati e, soprattutto, è più alta di un tempo la quota di impieghi a tempo determinato. I posti a termine rappresentano il 13% del totale, contro il 10% del 2008. Sul fronte dell’inflazione l’effetto del caro benzina contribuisce all’aumento dell’inflazione all’1,1% su base annua.
In dettaglio, nel mese di aprile l’Istat rileva il trend al rialzo dell’occupazione, dopo il rallentamento registrato nel 2017. «Su base annua — segnala l’Istituto — la crescita dell’occupazione si concentra nei più giovani (15-24 anni) e soprattutto negli over 50, per effetto dell’aumentata età pensionabile e dei fattori demografici». Il tasso di occupazione certificato nel mese di aprile è del 58,4%, sul lato disoccupazione il tasso segna un aumento dello 0,6%, per un totale di 2,9 milioni di persone in cerca di impiego (in aprile sono aumentate di 17 mila unità). Un dato quest’ultimo che riporta, dopo il picco della fine del 2014, i livelli di disoccupazione alla seconda metà del 2012. Il tasso di aprile si attesta all’11,2% (stabile rispetto al mese di marzo), sebbene dall’analisi dei dati emerga un aumento dello 0,6% tra i giovani in cerca di lavoro, ossia la fascia di età dove il tasso di disoccupazione nella classe 15-24 anni sale al 33,1%.
All’aumento degli occupati e delle persone alla ricerca di impiego corrisponde un calo degli inattivi (-0,6% pari a 74 mila unità), che ad aprile scendono a 13,1 milioni. Nel confronto su base annua, rispetto all’aprile del 2017, risultano 215 mila occupati in più, a crescere sono le donne e gli uomini nella categoria dei lavoratori a termine, mentre tra i permanenti diminuiscono di 112 mila unità.
Tornando alla dinamica dei prezzi al consumo l’aumento dell’inflazione dello 0,4% ad aprile (+1,1% rispetto all’aprile del 2017) evidenzia una forte accelerazione su base annua rispetto al mese di marzo (era lo 0,5%). A spingere il caro vita sono i prezzi di alimentari e carburanti. Una tendenza analoga è registrata nell’area euro, dove la stima di Eurostat per il mese di maggio indica un aumento dell’inflazione dell’1,9% a livello annuale.