Nove miliardi. Il rapporto delle Nazioni Unite “World Population Prospects 2019: Highlights” ha rivelato che nel mondo ci saranno nove miliardi di abitanti entro il 2050. Due miliardi in più rispetto a oggi di bocche da sfamare, in un Pianeta in cui il clima sta cambiando e le risorse scarseggiano. Come potremo portare nove miliardi di persone a tavola tra poco più di 25 anni? Mauro Mandrioli, genetista dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ci guida attraverso le possibili soluzioni nel volume pubblicato per Zanichelli, a cura di Stefano Dalla Casa, giornalista e comunicatore scientifico.
Dalla rivoluzione neolitica all’agricoltura di precisione Mandrioli squarcia il velo di Maya di una narrazione bucolica e rassicurante dell’agricoltura “buona e naturale” – spesso raccontata da un certo tipo di marketing – e fa luce sulla reale essenza della coltivazione della terra, dalla preistoria sino ai giorni nostri: l’agricoltura è scienza e innovazione.
Per poter aggiungere un posto a tavola ci vuole coraggio Nove miliardi a tavola è un’opera che va controcorrente rispetto a uno storytelling che stereotipizza da tempo l’agricoltura biologica, quella sempre “buona” dei nostri nonni, e l’agricoltura convenzionale, quella del “non naturale”, della “chimica” che fa male all’ambiente e all’uomo. Come in tutti gli ambiti, anche in questo caso, le semplificazioni sono fuorvianti.