Il piano Impresa 4.0 prosegue senza cambiamenti. Almeno per ora lo schema proposto dal ministero dello Sviluppo economico, che prevedeva il passaggio a un unico credito d’imposta, è accantonato. La proroga inoltre – causa coperture – è annuale e non triennale come chiedeva il Mise: se ne potrebbe riparlare con emendamenti in Parlamento.
Stando a una delle ultime bozze della legge di bilancio, passa la linea del ministero dell’Economia: proroga semplice per iperammortamento e superammortamento fiscale e credito d’imposta per la formazione 4.0, per un anno, e introduzione di un nuovo credito di imposta per gli investimenti verdi. L’iperammortamento si applicherà anche per investimenti in beni digitali effettuati entro il 31 dicembre 2020, con coda a tutto il 2021 se si effettua l’ordine con acconto pari almeno al 20%.
Confermati anche gli scaglioni: maggiorazione del 170% per investimenti fino a 2,5 milioni, del 100% tra 2,5 e 10 milioni, del 50% tra 10 e 20 milioni. Inalterato anche il superammortamento al 130% (per investimenti fino a 2,5 milioni) con proroga per il 2020 con coda fino a giugno 2021 con acconto del 20%, e la maggiorazione del 140% sui software.
Un anno in più anche per il credito di imposta per la formazione su attività 4.0, con rifinanziamento di 150 milioni.
Bonus per la green economy
La novità è però il credito d’imposta “green” per il 2020, legato a progetti ambientali con obiettivi di decarbonizzazione ed economia circolare. Il beneficio è però di entità limitata al 10% e per spese annuali solo fino a 60mila euro relative a software e applicazioni 4.0. La misura, fruibile dalle imprese in tre quote annuali e coperta con 420 milioni, diventerà operativa dopo l’emanazione di un decreto interministeriale e l’adozione di linee guida da parte dell’Enea.
Nuova Sabatini e made in Italy
Come ribadito ieri dal ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli nell’audizione alla Camera sulle linee programmatiche, viene rifinanziata la Nuova Sabatini. Le risorse ammontano a 105 milioni per il 2020 e 435 milioni dal 2021 al 2025.
La maggiorazione del contributo statale prevista se si tratta di investimenti 4.0 sale dal 30 al 100% per investimenti al Sud con ulteriori 60 milioni di cui 15 milioni riservati a macchinari impiegati in processi produttivi ecosostenibili. Rifinanziato, con 50 milioni, anche il Piano straordinario per la promozione del made in Italy.
Ace e deducibilità Imu
Con l’addio alla mini-Ires ritorna l’Aiuto alla crescita economica (Ace), misura per favorire la patrimonializzazione delle imprese, con effetto retroattivo a partire dall’anno di imposta 2019. Il rendimento nozionale del nuovo capitale necessario per determinare il beneficio fiscale viene fissato all’1,3%. La deducibilità totale da Ires ed Irpef dell’Imu sugli immobili ad uso strumentale viene anticipata di un anno, dal 2023 al 2022
Sud
Proroga di un anno anche per il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno. Maggiorata poi l’intensità del bonus fiscale su ricerca e sviluppo per spese al Sud. Oltre alle modifiche al decreto crescita per accelerare la riorganizzazione del Fondo sviluppo e coesione, nella bozza entra la nuova versione del vincolo del 34% minimo di spesa ordinaria per investimenti della Pa centrali al Sud: si rende cogente l’impegno specificando che «deve essere disposto».
Per far partire finalmente le Zone economiche speciali, dopo lunghissimi ritardi, si dispone per ogni comitato di indirizzo la presenza di un commissario straordinario di governo. Scatta anche il rafforzamento della dote destinata alla strategia nazionale per le aree interne: 60 milioni per il 2021 e 70 milioni sia per il 2022 sia per il 2023.