La Commissione europea ha ammonito l’Italia sulla eventuale mancata realizzazione della linea ferroviaria di alta velocità Torino-Lione, ventilando il rischio di dover restituire i cofinanziamenti comunitari incassati e di perdere quelli già stanziati. Ma il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli del M5S, ha rassicurato sostenendo che lo slittamento dell’analisi costi-benefici in corso è stato deciso in sintonia con Bruxelles e le autorità della Francia per evitare di non rispettare scadenze e di perdere i finanziamenti dell’Ue.
«La Commissione non può escludere di chiedere all’Italia di ripagare il contributo già liquidato per il progetto Connecting Europe Facility, se non può essere ragionevolmente speso in linea con le scadenze dell’accordo di finanziamento in applicazione del principio usalo o perdilo — ha comunicato il portavoce dell’istituzione di Bruxelles Enrico Brivio —. Ma speriamo che questo non accada perché pensiamo che la Lione-Torino sia un progetto importante non solo per Francia e Italia, ma per l’intera Europa, specialmente nel contesto del Corridoio Mediterraneo».
Proprio l’importanza strategica generale ha convinto l’Ue a cofinanziaire in modo consistente il progetto Tav franco-italiano, che è però contestato da ambientalisti e abitanti delle aree attraversate dalla ferrovia fino a portare il governo M5S-Lega a una rivalutazione rispetto ai precedenti esecutivi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. «L’Unione europea non si deve preoccupare — ha replicato Toninelli —. Lunedì sera ho parlato con la commissaria ai Trasporti Bulc, dicendole che stiamo, insieme alla Francia, condividendo un percorso di verifica dei costi e benefici di un’opera tanto impattante». Per il ministro del M5S «solo la galleria ha un costo di 9,6 miliardi di euro» pertanto «è normale che un nuovo governo valuti se i costi siano meno o maggiori dei benefici». Bulc avrebbe acconsentito e «nei prossimi giorni i miei uffici si vedranno insieme a quelli francesi con gli uffici della Commissione europea».
Brivio ha detto che «in questa fase» a Bruxelles non intendono indicare «l’importo» dei fondi Ue da restituire e da perdere. Le stime complessive, che circolano informalmente, superano il miliardo di euro. Il rinvio della Tav sarebbe ora «attentamente monitorato dalla Commissione europea e dall’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti Inea». Questo perché «a seconda degli sviluppi nelle prossime settimane, nella prima parte del prossimo anno potrebbero diventare necessari cambiamenti all’accordo di finanziamento per modificare l’ambito dell’azione e i suoi tempi». Toninelli ha confermato che l’analisi costi-benefici sulla Tav «sarà resa pubblica».