La Commissione europea, presentando i rapporti annuali sui Paesi membri, ha mantenuto l’Italia tra i quelli con «squilibri macroeconomici eccessivi» insieme a Grecia e Cipro. Conferma l’accordo del dicembre scorso sulla manovra 2019, che rinvia le valutazioni sui conti pubblici a dopo le elezioni europee del maggio prossimo. Ma il vicepresidente lettone della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario francese Pierre Moscovici hanno comunque lanciato severi ammonimenti al governo M5S-Lega: sia su problemi storici come alto debito pubblico, bassa crescita, ostacoli agli investimenti, evasione fiscale, disoccupazione e altre carenze strutturali del «Sistema Italia», sia per interventi recenti come la riduzione dell’età pensionabile con quota 100, il condono «pace fiscale» o l’ipotesi di chiusura domenicale dei negozi.
Per Moscovici la situazione italiana è «preoccupante» soprattutto per il debito a rischio di peggioramento in caso di aumento dei tassi di interessi. Il suo messaggio l’ha definito «noto e forte» perché Roma «deve migliorare le sue finanze pubbliche, l’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario». Ha aggiunto che «l’urgenza è ancora più sentita a causa dell’indebolimento dell’economia italiana, che cresce dello 0,2%», il livello più basso dell’Ue. Dombrovskis ha dichiarato che «per quanto riguarda gli squilibri macroeconomici, a causa di problemi che abbiamo identificato nella attuazione delle riforme, continueremo a monitorare molto da vicino» l’Italia. Il premier Giuseppe Conte da Roma, dove è stato approvato il decretone con le regole per reddito di cittadinanza e quota 100, ha replicato che alla Commissione Ue «sottovalutano l’impatto delle misure (sulla crescita, ndr), che si dispiegheranno nei mesi a venire», e l’esigenza «di rafforzare l’equità sociale». Ha ammesso che «c’è una qualche debolezza nella domanda interna, ma è anche vero che la solidità economica rimane» grazie a un basso debito privato, ampio surplus commerciale, export diversificato, banche con meno crediti deteriorati.
Nel mirino di Bruxelles quota 100 è finita perché può «peggiorare la sostenibilità» dei conti e aumentare «la spesa pensionistica nei prossimi anni». Positivo resta l’attitudine di base sul reddito di cittadinanza. La commissaria Ue belga Marianne Thyssen ha ricordato che «l’Italia spende molto meno della media Ue per la riduzione della povertà». Ha però rinviato il giudizio a dopo aver valutato l’attuazione e l’impatto su conti e occupazione. Miglioramenti sono individuati nell’anticorruzione e per le maggiori risorse destinate ai servizi per l’impiego.