Paragona la sua azienda a un cantiere hi-tech della moda, Ruggiero Daddato, presidente di ModaEffe, impresa attiva nel settore dell’abbigliamento a Barletta, «ancora oggi la capitale incontrastata del tessile meridionale», ricorda l’imprenditore.
La società, aperta nel 1987, ha raddoppiato i suoi risultati economici negli ultimi tre anni: passando da 15 milioni di fattura to nel 2015 ai 30 milioni realizzati nel 2018. «La nostra formula alchemica — osserva Daddato — è riuscire a far coesistere tutto il nostro mondo sotto lo stesso tetto: sei reparti molto diversi tra loro che vanno dal
l’ufficio stile ai laboratori di modelleria, fino al magazzino e all’amministrazione, per uno spazio complessivo di oltre 5 mila metri quadri. In più, possiamo vantarci di uno stabilimento che, in termini di avanguardia e tecnologie, non fa sconti a nessuno. Al punto, da diventare anche un esempio come modello tecnologico e di flessibilità produttiva: non solo in Italia, ma anche in Europa».
Non pochi gli sforzi fatti dall’azienda pugliese per crescere, contabilizzabili in circa tre milioni di euro negli ultimi tre anni. «L’avvento di Industria 4.0 — prosegue Daddato — ha reso indispensabile mettere una marcia in più per diventare ancora più competitivi. Per questo abbiamo investito molto sia in ricerca e sviluppo, sia in macchinari di ultima generazione, sia in sistemi gestionali e in software per monitorare il gradimento dei nostri capi sui social network».
La dotazione tecnologica sofisticata e la cura nei dettagli accompagna l’intuito di Daddato, abilissimo (si autodefinisce, non a caso, «un segugio del fashion») nel riconoscere le tendenze della moda prima del tempo, così come la capacità di creare da zero brand di successo: da Shop Art a Two Play e Mariuccia, fino a Shiki e a Pyrex.
«La nostra forza — spiega l’imprenditore — è stata quella di riuscire ad intuire prima del tempo la potenzialità di alcuni trend poi diventati fortissimi come, per esempio, lo stile urbane lo streetwear. La nostra impostazione, del resto, è quella di un grande atelier di moda in cui tutto viene interpretato e reinterpretato: dal fashion al fitness».
Tra le strategie del l’azienda pugliese, in fatti, la capacità di di versificare le proprie linee. «Con i nostri brand — precisa Daddato — riusciamo praticamente a rispondere all’esigenza di qualsiasi mercato».
A partire dall’Italia, in cui ModaEffe rea lizza oltre il 90 per cento del suo fatturato: «Da un paio di anni – conclude Daddato – abbiamo cominciato ad aumentare i nostri investimenti per allargare la nostra presenza all’estero. Sono già tanti, infatti, i mercati che hanno manifestato un grande interesse per i nostri marchi: sia quelli europei, sia quelli più lontani come, ad esempio, quelli asiatici».
L’Economia 15 marzo 2019