Un balzo del 17% del fatturato, che ha significato salire dai 192,95 mln del 2021 ai circa 230 mln dello scorso anno. Si è concluso così il 2022 di Minotti Spa, l’azienda di Meda, nella Brianza, che alla soglia dei 75 anni di attività è diventata un brand globale nell’arredamento per il settore residenziale di alta gamma e per l’hospitality.
Un fatturato in prevalenza frutto dell’export, che pesa infatti per l’85%. E proprio all’estero, nello specifico in Corea del Sud, l’impresa guidata dai fratelli Renato e Roberto Minotti – figli del fondatore Alberto – ha annunciato di star investendo sull’apertura di un nuovo flagship store nel quartiere di Gangnam Hakdong di Seoul.
Il negozio monomarca si va ad aggiungere agli altri otto già esistenti nel continente asiatico e ai 57 complessivamente già presenti in tutto il mondo, cui si aggiungono anche 400 distributori. Non solo retail però: negli anni, infatti, Minotti ha puntato sempre di più anche sul canale contract rappresentato in particolare da boutique hotel, lounge, uffici e dalla nautica di lusso. Un settore, quello dell’hospitality, arrivato a pesare circa il 15% dei ricavi, ma sul quale l’azienda vede ulteriori opportunità di crescita.
Ritornando ai dati economici, il fatturato è stato stabile tra 2019 e 2020 (prima 134,48 mln e poi 136,25 mln). Poi il +41,62% del 2021, che ha significato i quasi 193 mln sopracitati. Dal 2015, anno in cui i ricavi non erano nemmeno la metà di quest’ultima cifra (86,58 mln), l’azienda brianzola ha registrato un tasso composto di crescita annuale del 14,29%.
Simile l’andamento della marginalità, passata dai 34,34 mln del 2019 ai 39,91 mln del 2020 e, infine, ai 60,67 mln del 2021 (a +76,75% sul pre-covid). In termini percentuali, invece, l’Ebitda è sempre risultato in crescita: dal 25,54% al 29,29% e poi al 31,44%, per una media nel triennio del 29,1%.
Gli anni delle crisi – pandemica prima, di approvvigionamento ed energetica poi – sono stati in realtà positivi per tutto il settore del mobile e dell’arredo. Motivo per il quale sarebbe normale aspettarsi un rallentamento per il 2023. Si dicono invece ottimisti dall’azienda, anche se “in modo prudente”. Intanto il primo semestre si è chiuderà in positivo, nonostante una crescita inferiore rispetto a quella dello stesso periodo del 2022.
Il 2021 di Minotti si è chiuso anche con un Ebit che sfiorava i 57,47 mln e utili per 41,74 mln. In quell’anno il patrimonio netto si attestava a 150,61 mln. L’azienda brianzola aveva inoltre cassa per 128,89 mln grazie a una Posizione finanziaria netta (Pfn) negativa. Il rapporto tra la Pfn e l’Ebitda medio del triennio compreso tra 2019 e 2021 è pari a -2,87.
Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, l’impresa ha ricevuto lo score AAA, corrispondente al massimo grado di solvibilità per una società. E il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 27,72%.
Minotti è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e poi presentata durante l’anno tramite un tour che vede protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.