Il lago di Como, le montagne della Valtellina, lo skyline della Milano capitale mondiale di moda & design e ormai, anche, seconda città turistica d’Italia (con grande dispiacere di Venezia). Però c’è una cosa, cui non si pensa mai. Una particolare declinazione del «bello», tra le tante forme che «bello» assume in quel triangolo.
Nel frattempo è diventata anche altro, molto altro, ma parte pur sempre là dov’era nata nel 1945. Guanzate è il piccolo paese alle porte del capoluogo lariano in cui Antonio Ratti fondò, subito dopo la guerra, l’azienda diventata sinonimo di setificio. Negli anni si è quotata in Borsa, è passata al gruppo Marzotto, è diventata uno dei maggiori player mondiali nelle produzione di tessuti pregiati. È arrivata a sommarne, in archivio, 400 mila. Perciò è tra queste stoffe, appese «a scaffale aperto» nello stabilimento storico, che inizia il viaggio nel processo di trasformazione di un filo in una cravatta, una camicia, uno dei tanti tessuti che dalla Ratti finiscono alle maison del lusso mondiale.
Idem se, dal lago di Como, si sale fino alle montagne di Sondrio. L’unica differenza è che lassù si lavorano soprattutto lino e cotone, che la fabbrica (Tessuti di Sondrio, altra divisione Marzotto) di anni ne ha 120 e che le abilità artigianali delle origini sono diventate industria senza necessità di diversificare rispetto a quei due filati. Non è un limite, in questo caso, al contrario: è ciò che ha consentito di concentrare il know how a livelli tali che — per esempio, ed è quello che è stato mostrato all’Open Factory Sunday — da un unico tipo di tela bianca di cotone grezzo «i sondriesi» sono in grado tirar fuori una collezione tessile composta da almeno 300 diversi articoli.
E poi, c’è Milano. Infinite possibilità, in quella che rimane la capitale anche della «manifattura Italia», una storia (per ora) a chiudere il triangolo che abbiamo fatto partire dalla «via seta». Anche i profumi, dopotutto, con quel mondo hanno a che fare. Si «indossano», esattamente come un vestito. E, allo stesso modo di un tessuto pregiato, la loro preparazione richiede abilità artigianali (meglio, nello specifico: di naso) che nessun algoritmo è ancora in grado di sostituire. Le «porte aperte», oggi pomeriggio, sono state quelle della Grc Parfum. Essenze «sartoriali» e viaggio in tutte le fasi della loro preparazione. Ricerca & Sviluppo, chiaramente, in primo piano.
*L’Economia, 12 novembre 2018