Corrono in Borsa sia Intesa Sanpaolo, +1%, sia la svedese Intrum Justitia, +8% sulla piazza di Stoccolma, dopo l’accordo strategico, approvato ieri dal consiglio della banca italiana, su una joint venture al 51% di Intrum e al 49% di Intesa Sanpaolo che gestirà in Italia 40 miliardi di crediti in sofferenza, 30 dei quali da Intesa Sanpaolo. In particolare la banca guidata da Carlo Messina affiderà la gestione di 20 miliardi di npl a Intrum e in più cederà, cartolarizzandoli, 10,8 miliardi di npl a un veicolo in maggioranza (relativa) di Intrum.
Il taglio netto delle sofferenze può far affermare a Messina di avere «già centrato l’obiettivo» di riduzione del carico di npl: «Il totale delle esposizioni è di 26 miliardi, ora abbiamo quattro anni per gestire gli altri 15 miliardi, quando nel vecchio piano ne avevamo già recuperato 13 in soli due anni. È un momento importante per il gruppo», ha spiegato ieri nella conferenza stampa tenuta con il ceo di Intrum, Mikael Ericson, «due mesi fa nel piano triennale era stato individuato come unico punto di debolezza lo stock di npl per poter diventare la prima banca in Europa. Ora, in particolare per la pressione portata dalla Bce con l’addendum, abbiamo deciso di sanare questo punto di debolezza rispetto alle prime banche europee Santander e Bnp Paribas, che però hanno anche derivati e asset illiquidi nei bilanci». Inoltre, a livello di sistema, l’operazione stabilizza le «condizioni del mercato degli npl in Italia».
Per Messina non si tratta di una cessione pura e semplice di npl ma di una «partnership industriale», che Intesa Sanpaolo è riuscita a costruire grazie a Mediobanca e Francesco Canzonieri, global head corporate finance e country head per l’Italia, presente alla conferenza e più volte ringraziato da Messina (Chiomenti è stato l’advisor legale). «Canzonieri mi ha presentato Mikael a settembre, da allora abbiamo lavorato giorno e notte insieme con Giovanni Gilli (capo della Capital Light Bank di Intesa, ndr )». «È una partnership da sogno, che proseguirà nei prossimi anni, per creare rendimento nel lungo termine gestendo anche npl di altre banche», ha aggiunto Ericson. Intesa potrà inoltre beneficiare dei recuperi degli npl: Messina stima rendimenti del 5-10%.