«I dati ci dicono chiaramente che la più grande industria culturale del Paese sta ricominciando a camminare. Il libro sta ritornando a crescere con il Paese, anzi è condizione di crescita del Paese». Ricardo Franco Levi, presidente Aie, l’associazione italiana degli editori di libri, commenta così i numeri definitivi per il 2017 di un mercato del libro che assapora, dopo 7 anni, un aumento di copie: +1,2%, per arrivare a 88,6 milioni di copie.
Mancano in questo novero le vendite su Amazon che stanno crescendo, e anche tanto. Basti pensare che in un anno il business, stimato, è salito da 120 a 170 milioni di euro.
«Ci auguriamo che libro e lettura siano centrali nei programmi di queste elezioni e del nuovo Governo», conclude il presidente Aie che oggi alzerà il velo sul complesso dei numeri sul mercato del libro nella giornata conclusiva del 35esimo seminario di perfezionamento della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri, in programma a Venezia. Dalle cifre messe già ieri a disposizione emerge comunque un quadro che invita all’ottimismo per un settore il cui giro d’affari complessivo nei canali trade (librerie, librerie online, Gdo) è cresciuto del 5,8% a 1,485 miliardi di euro comprensivi, in questo caso, della stima Amazon.
Di certo il settore negli ultimi tempi ha espresso segnali di grande dinamismo al suo interno. Mondadori che ha acquisito Rcs Libri, l’allargamento di Giunti con Bompiani, Feltrinelli-Marsilio, il ritorno di Rcs nel segmento dei libri, con la nuova casa editrice “Solferino” sono segnali di una industry che sta ritarandosi in vista delle sfide future di un mercato in cui, comunque, alcuni scenari dati per inevitabili oggi appaiono come per nulla scontati. Il mercato di ebook e audiolibri, per esempio, è sì cresciuto, ma di un +3,2% a quota 64 milioni. Poca roba rispetto agli 1,5 miliardi circa di giro d’affari.
Dove si comprano i libri? Nelle librerie fisiche, indipendenti o di catena prima di tutto (69,6%). Ad avanzare, e molto, è però l’e-commerce (21,3% dei libri venduti; era il 16,5% nel 2016) mentre proseguono le difficoltà per la grande distribuzione organizzata che oggi pesa per il 9,1% del totale (lo scorso anno era il 10,7%).
Resta, sullo sfondo, il problema della lettura: «Scarsa, ma ben più alta di quanto detto finora», spiega la nota Aie. Presto detto il perché: Istat ha reso nota la sua indagine quinquennale in cui inserisce la lettura di narrativa di genere, guide e manuali (per la casa, collaterali). Un aumento del perimetro che porta dal 40,5% al 59,4% della popolazione italiana.