Mediocredito Fvg entra nel perimetro di Iccrea.Lo comunica, in occasione dell’approvazione in assemblea dell’esercizio 2017, in passivo di 52,4 milioni, Emilio Casco. Il presidente della banca regionale informa del via libera di Banca centrale europea e di Banca d’Italia all’operazione di integrazione avviata dalla Regione a fine anno scorso. «L’obiettivo è che la società riprenda autorevolmente il ruolo di braccio operativo dell’amministrazione a sostegno del sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia – commenta l’assessore alle Finanze Barbara Zilli -, recuperando la sua ragione sociale» L’accordo, si legge in una nota della partecipata regionale, persegue una duplice finalità: valorizzare Mediocredito Fvg nella mission tradizionale e accrescere risorse e potenzialità di Iccrea. Di fatto si intende far diventare l’istituto di via Aquileia «centro di competenza per le attività di credito agevolato, i finanziamenti a medio e lungo termine, le attività di tesoreria degli enti pubblici». Per completare l’operazione, che prevede contestualmente l’ingresso della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste nel capitale di Iccrea Banca, servirà ora un aumento di capitale di Mediocredito Fvg, di importo non precisato, in capo proprio a Iccrea.
Perfezionata entro fine anno l’acquisizione del 100% di Bcc factoring (oggi controllata da Iccrea BancaImpresa), la società regionale «contribuirà a sviluppare l’attività di factoring del gruppo bancario del credito cooperativo tanto nell’aerea Fvg quanto sulla clientela delle Bcc del territorio nazionale». Stando a quanto già annunciato, il nuovo assetto societario vedrà Iccrea al 51,5% , la Regione Fvg al 47% e i soci minori al 1,5%.La Regione, inoltre, manterrà il potere di nominare il presidente. Quanto a Fondazione CrTrieste, sarà il primo investitore istituzionale esterno al sistema del credito cooperativo a entrare nel capitale della capogruppo del gruppo Iccrea, in coerenza anche con gli obiettivi della riforma del sistema cooperativo italiano. Casco, sempre via comunicato, trasmette la sua soddisfazione per il parere favorevole delle Autorità di vigilanza: «L’integrazione di Mediocredito Fvg con un socio bancario di primario livello segna un passaggio fondamentale nel processo di rafforzamento. In questo modo, l’istituto è riuscito a finalizzare positivamente il proprio progetto di risanamento grazie solo all’intervento dei soci principali e senza il ricorso ad altre forme di sostegno o aiuto: un caso unico in Italia, e un esempio dell’efficienza regionale».
Di «snodo importante a beneficio della regione in cui opera Mediocredito Fvg» parla anche il presidente di Iccrea Giulio Magagni. «L’ambito del supporto alle Pmi, in vista della futura costituzione del gruppo bancario cooperativo di Iccrea e grazie alla collaborazione con le Bcc locali – aggiunge -, è oggi fondamentale per essere accanto al territorio regionale e per sostenere lo sviluppo del Paese». Il dg del gruppo Leonardo Rubattu anticipa pure l’offerta di «consulenze specialistiche per tutte quelle aziende locali che hanno importanti potenzialità e vogliono investire». Note dolenti rimangono i conti, in passivo da sei anni. Non a caso Zilli parla della novità Iccrea come «elemento di fiducia nell’ottica di un rilancio».
Perdita «annunciata» quella dei 52,4 milioni del 2017, sottolinea peraltro Mediocredito Fvg, «derivante dal costo del rischio causato dalla cessione di gran parte del portafoglio dei crediti deteriorati, per un totale di 400 milioni». A pesare, oltre al costo del rischio di credito (12,4 milioni), è appunto l’onere straordinario derivante da quella cessione per un ammontare di 43,4 milioni. Tra gli altri dati di bilancio, i 175 milioni di credito erogato alle imprese, i 110 milioni di nuove operazioni, le quasi 3mila imprese clienti, i 596 milioni di raccolta diretta, la riduzione del 68% dei crediti deteriorati lordi.