Da piccola realtà locale a grande impresa industriale: a volerlo riassumere fino all’osso è stato questo il percorso di Marchesini Group Spa. Una storia partita nel 1974 a Pianoro, comune nella città metropolitana di Bologna, e arrivata oggi a toccare non solo tutta Italia, ma anche 116 Paesi nel mondo grazie a 16 sedi straniere di proprietà e 35 agenzie di rappresentanza.
Il business è quello della produzione di macchinari e di tecnologie per il confezionamento di farmaci, vaccini e prodotti legati al mondo della cosmesi. Centrale per l’impresa è dunque la parte meccanica, che non vuole tradire l’approccio produttivo artigianale delle origini. Ma per potersi distinguere Marchesini Group ha lavorato – e soprattutto investito – sia sulla digitalizzazione di tutte le aree dell’azienda che sull’intelligenza artificiale, muovendosi dunque lungo i binari dell’industria 4.0.
Una strategia portata avanti soprattutto attraverso l’acquisizione di altre aziende che operano nello stesso campo o in campi complementari e che hanno permesso a Marchesini Group di raggiungere le dimensioni di una multinazionale. Ma anche attraverso la formazione professionale dei propri collaboratori e l’assunzione di personale con elevate competenze, in grado di affrontare le sfide poste dalle nuove tecnologie.
L’azienda ha registrato un tasso composto di crescita annuale del 16,15% dal 2015 al 2021, con un fatturato complessivamente cresciuto da 196,49 mln a 482,56 mln, passando per i 435,91 mln del 2019 e i 444,38 mln del 2020. Circa il 90% dei ricavi è rappresentato dall’export. L’Ebitda rappresenta circa un quarto del fatturato. Piuttosto stabile in termini valoriali tra 2019 e 2020, quando pesava rispettivamente per 111,08 mln e 112,13 mln, è poi cresciuto nel 2021 a 123,76 mln. Il margin, invece, è oscillato dal 25,48% al 25,23% e infine al 25,65%, con una media nei tre anni del 25,46%.
Intanto, la promessa per il 2022 è stata mantenuta e i ricavi dell’azienda bolognese si sono attestati a 520 mln (in un settore il cui volume d’affari in Italia è stato di 8,1 mld), complici anche le acquisizioni portate a termine durante l’anno. L’ultima, quella della mantovana Rejves Machinery Srl, è stata ufficializzata a dicembre ed era stata preceduta appena due mesi prima da quella del 100% della pavese Sea Vision Group. “Una delle più significative operazioni di mercato compiute da Marchesini Group nell’arco della sua storia”: così l’aveva annunciata a ottobre il direttivo.
Messa a segno anche la prima acquisizione del 2023, quella della milanese M.A.R. Spa specializzata nella realizzazione di macchine per il riempimento di contenitori destinati al settore farmaceutico e a quello cosmetico, le prospettive per l’anno in corso sono “molto positive” a detta dell’azienda. Nonostante le proiezioni di crescita, però, un punto di domanda sembra essere costituito dalla ricerca del personale.
Tornando ai risultati finanziari del 2021, l’esercizio si era chiuso con un reddito operativo che sfiorava i 91,65 mln e utili per 67,33 mln. Il patrimonio netto dell’azienda di Pianoro superava i 491,91 mln. Grazie a una Posizione finanziaria netta (Pfn) negativa, Marchesini Group aveva cassa per ben 111,62 mln, mentre il rapporto tra la Pfn e l’Ebitda medio nel triennio 2019-2021 è pari a -0,97. Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, Marchesini Group ha ricevuto lo score A. Infine il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 13,69%.
Marchesini Group è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e poi presentata durante l’anno tramite un tour che vede protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.