I governi Ue spingono per favorire un compromesso sulla manovra di Bilancio italiana con deficit al 2,4% del Pil, che l’organo tecnico Commissione europea ha considerato eccessivo e chiesto di ridurre. Il responsabile dell’Economia, Giovanni Tria, ha lasciato improvvisamente il Consiglio Ecofin dei 28 ministri finanziari a Bruxelles — prima della conclusione — per tornare a Roma e riferire su quali basi potrebbe essere concluso un accordo in grado di superare le forti divergenze tra i commissari Ue e il governo M5S-Lega, accompagnate anche da dure polemiche.
Il presidente dell’Ecofin, il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loger, ha annunciato un «ci aspettiamo sviluppi» dal negoziato della Commissione europea con l’Italia. Lunedì scorso il presidente dell’Eurogruppo dei 19 ministri della zona euro, il portoghese Mario Centeno, rendendo noto il «dialogo costruttivo» iniziato tra la Commissione e Tria, si era dichiarato «molto ottimista» sull’esito. In realtà si parte distanti. Il vicepresidente lettone della Commissione Valdis Dombrovskis chiede «una correzione sostanziale». Tria ha escluso «compromessi». Ma in questa parte tecnica (e pubblica) in genere basta qualche decimale per avvicinarsi entro la scadenza del 13 novembre, quando Roma deve rispondere ai richiami dei commissari Ue. Più difficile appare l’accordo politico da garantire, nella tradizionale segretezza del livello decisionale dell’Eurogruppo, nella riunione del 19 novembre. I ministri hanno accolto la difesa di Tria, che si è appellato ai tanti Paesi in passato in deficit eccessivo, compresi Germania e Francia. Ma condividono la posizione del ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, che ha ricordato come tutti abbiano negoziato con Bruxelles e mai messo in discussione il principio del «rispetto dei vincoli Ue di bilancio». Come invece hanno fatto i vicepremier Luigi di Maio del M5S e Matteo Salvini della Lega.
Tria è partito da Bruxelles annullando la prevista conferenza stampa sulla due giorni dell’Eurogruppo/Ecofin. Una ipotesi è che Di Maio e Salvini — in quanto ancora contrari a ridurre il deficit per negoziare con la Commissione — gli abbiano consigliato il silenzio: almeno fino a quando non verrà decisa la linea da prendere con l’Ue. Un vertice sulla manovra, tra Di Maio, Salvini, Tria e il premier Conte potrebbe tenersi già oggi.