Anche le ultime tessere sono state inserite. Dopo lunghe giornate di tensioni e mediazioni nella maggioranza, affinamenti e ripensamenti tecnici, il complesso puzzle del disegno di legge di bilancio è completato, ma non senza un ulteriore restyling finale. Che ha interessato alcune discusse misure fiscali, ma non solo. A cominciare da quella sul fringe benefit che, anche sull’onda delle polemiche delle ultime ore, viene alleggerita, ma non troppo: la tassazione resta al 30% per le auto aziendali a trazione elettrica e ibrida, così come per quelle in uso ai dipendenti addetti alla vendita, agli agenti e ai rappresentanti di commercio, mentre sale al 60% per gli altri veicoli (quelli con emissioni di biossido di carbonio fino a 160 grammi per Km) e al 100% per quelli super-inquinanti.
Un affinamento quasi no stop quello della manovra da circa 30 miliardi. Che sterilizza completamente gli aumenti Iva 2020 da 23,1 miliardi e parzialmente quelli per il 2021 e 2022, avvia un taglio del cuneo da 3 miliardi in favore dei lavoratori a basso reddito, ripristina e irrobustisce il piano “industria 4.0”, include un pacchetto famiglia, proroga Ape sociale e opzione donna. E contiene una clausola “congela spesa” da un miliardo a garanzia delle tenuta dei conti pubblici.
In extremis arrivano anche novità sulla plastic tax. Con un credito d’imposta del 10% sulle spese sostenute nel 2020 dalle imprese per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti biodegradabili e compostabili. Ma anche con un elenco nutrito di prodotti monouso sui quali scatterà la tassa da un euro al kg del quale fanno parte bottiglie, buste (ad esempio quelle dell’insalata), vaschette per gli alimenti in polietilene, tetrapack del latte e contenitori dei detersivi. E ancora: tappi ed etichette di plastica, mentre restano escluse le siringhe.
A saltare proprio sul filo di lana dal testo finale del Ddl di bilancio – che, dopo la necessaria bollinatura della Ragioneria generale dello Stato, dalla prossima settimana comincerà il suo cammino parlamentare al Senato – sono le imposte ipotecarie e catastali sulle compravendite della prima casa. Che nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles erano state inserite nel capitolo del riordino delle tax expenditures, del quale continua a fare parte il balzello sotto forma di imposta di bollo sui certificati penali. E in tema di sconti fiscali il testo finale della manovra da oltre 100 articoli prevede che la detrazione del 19% resta anche se si paga in contanti per medicinali e dispositivi medici e prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Tracciabili dovranno essere invece i bonus legati alle prestazioni fornite dagli studi medici professionali.
Salta anche la norma che destinava 100 milioni per le indennità del personale dei ministeri, finita nel mirino del M5S. Nel testo finale della manovra si stabilizza poi la tassa su cartine e filtri per le sigarette, che scende da 0,005 euro a 0,0036 euro il pezzo contenuto in ciascuna confezione. Arriva una misura per chiarire l’applicabilità dell’incentivo per le assunzioni degli under 35 (si veda altro articolo in questa pagina). È poi prevista la nascita immediata dell’Agenzia nazionale per la ricerca con una dote di 25 milioni nel 2020, 200 milioni nel 2021 e 300 nel 2022. Viene confermata all’8,6 per mille l’aliquota base della nuova Imu frutto dell’unificazione tra Imu e Tasi così come la mini-rivalutazione delle pensioni comprese tra i 1.539,03 e i 2.052,04 euro. Nessuna novità dell’ultima ora sul fronte dei tagli. Oltre alla clausola “taglia-spesa” da un miliardo sui budget dei ministeri, scatta un’ulteriore stretta alle uscite per acquisti Pa con un rafforzamento del raggio d’azione del modello centralizzato Consip che viene esteso anche ai lavori pubblici e all’acquisto delle auto per le pubbliche amministrazioni, comprese quelle per le forze dell’ordine. I risparmi di spesa si andranno ad aggiungere a quelli già previsti dal decreto fiscale (2 miliardi, ai fini dell’indebitamento netto Pa, di tagli e accantonamenti alle uscite dei ministeri con decorrenza 2019), che concorrono al completamento delle coperture della manovra.