Banca Intermobiliare, la storica private bank di Torino finita prima in Veneto Banca e poi ceduta nell’ambito della liquidazione coatta al fondo inglese Attestor, è in attesa del cambio ufficiale di proprietà, dopo che Bce e Banca d’Italia avranno dato l’ok alla cessione. La decisione è attesa per gli inizi di aprile. Solo allora, e solo in caso di via libera, saranno efficaci le dimissioni del ceo Giorgio Girelli (ex Banca Generali, ex Mv Agusta) che lascia dopo aver elaborato un piano di rilancio fatto proprio dai nuovi soci, caso forse unico di dimissioni condizionate (e non del tutto chiarite).
Il fondo, che ha testa italiana visto che tra i top manager compaiono l’ex Deutsche Bank Pietro Stella e il finanziere italo-americano David Alhadeff, ha già incaricato l’head hunter Spencer Stuart di cercare un nuovo ceo: tra i primi sondati ci sarebbero Giovan Battista Mazzucchelli (ex Cattolica) e Andrea Battista (ex Eurovita). L’interregno in Bim dopo l’aggiudicazione da parte di Attestor (che ha già rilevato una banca in Austria e Stefanel in Italia e ha fatto una causa in Lussemburgo a Mps per i bond Fresh azzerati) sta pesando sulla rete: dalla firma del contratto a fine ottobre, secondo fonti finanziarie, sarebbero defluiti 1,5 miliardi di raccolta su 7 totali. Il fondo dovrà dimostrare di essere in grado di tenere la barra dell’attività bancaria, oltre che puntare sui circa 300 milioni netti di npl.