Investimenti in frenata. È questa la fotografia che viene fuori dall’indice Ucimu sugli ordini di robot e macchine utensili riferito al primo trimestre 2019. Il mercato interno è calato del 9,8% rispetto al primo trimestre ‘18 e a questo stop — purtroppo prevedibile — si è aggiunto un inatteso arretramento dell’export. Gli ordini esteri sono diminuiti infatti dell’8,2%, a causa soprattutto di una riduzione della domanda tedesca. Ne consegue che i problemi non sono tanto per i costruttori italiani, che grazie a Industria 4.0 hanno fatto il pieno nei semestri scorsi e stanno viaggiando a livelli assoluti tutto sommato soddisfacenti. Il segnale negativo riguarda e investe tutti i settori utilizzatori di macchinari che non stanno investendo al ritmo del ‘17 e ‘18 e stanno rallentando il processo di digitalizzazione. Industria 4.0 ha perso quindi la sua spinta propulsiva e molte responsabilità ricadono sull’attuale governo che non ne ha voluto comprendere il valore strategico. È vero che con il decreto Crescita sarà reintrodotto il superammortamento al 130% (tagliato in precedenza) ma questa misura favorisce il ricambio del macchinario esistente, non l’acquisto di sistemi in connessione. Oltre quindi a singoli provvedimenti l’industria italiana ha bisogno di prendere atto — in tempi brevi — dello stallo degli investimenti e del ritardo che comporterà in termini di mancata innovazione e di ridotta competitività.