Ha il passo del fondista l’Italia dei brevetti. Più in forma dei concorrenti – se il paragone è con Germania, Francia, Olanda e Gran Bretagna – ma anche della media Ue. Tuttavia, grazie anche al galoppo della Cina, per la prima volta, i brevetti provenienti da Paesi extra-Ue superano (sono il 53%) quelli depositati dai Partners europei. La fotografia la scatta, come ogni anno, a Bruxelles, l’Epo (lo European Patent Office, l’Agenzia Ue per la tutela dei brevetti).
Brevetti in crescita
Per il terzo anno consecutivo – e dopo il calo della parentesi 2011-2014 – le domande di brevetti provenienti dall’Italia e indirizzate a Epo sono aumentate del 4,3% nel 2017 rispetto all’anno precedente, passando dalle 4172 alle 4352 dell’anno scorso. Molto meglio della media Ue dei Ventotto, che si è fermata a +2,6 per cento.
Una classifica che ci conferma nella Top 10 (al decimo posto) dei Paesi a più alto tasso di deposito brevettuale. Primi su tutti, gli Usa (42.300 patents). Dietro Germania (25.490, pari a +1,9% sul 2016), Giappone (21.712, +3,5%), Francia (10.559, ovvero +0,5%) e Cina, che con oltre 8.330 richieste di deposito, continua lo scatto del centometrista: +16,6% nel 2017, dopo il +24% del 2016. E scalza la Svizzera, contribuendo, assieme a Usa e Giappone, a portare al 53% (sul totale delle richieste) le domande provenienti da Paesi extra-Ue.
Unica nota “stonata”, per l’Italia, è il -3% di brevetti concessi nel 2017, rispetto al +0,5% della Germania o all’8% della Spagna. «Il dato negativo si spiega con il fatto – ha spiegato Benoit Battistelli, presidente di Epo – che nel 2017 sono state validate le domande di brevetto giunte a Epo 3 anni prima, ovvero nel 2014, anno che per l’Italia è stato il più negativo in termini di richieste. Quella flessione, dovuta alla crisi, si riverbera nei brevetti appena concessi. Considerata la risalita già l’anno dopo, dall’anno prossimo mi attendo un segno decisamente positivo nelle concessioni».
«L’aumento delle richieste di brevetti europei – ha detto ancora Battistelli – conferma che il Vecchio Continente rimane un mercato tecnologico di interesse primario. Anzi, riceviamo più domande di tutela brevettuale da aziende cinesi noi europei, che gli Usa. Segno che per Pechino noi siamo un mercato di maggiore riferimento».
Nel complesso, European Patent Office ha ricevuto, nel 2017, quasi 166mila domande di brevetto, un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente e un nuovo record per l’ufficio di Monaco di Baviera. Mentre le aziende innovative, cioè ad alto tasso di capacità brevettuale, contribuiscono al 42% del Pil dell’Unione, pari a 5,7 trilioni di euro.
Tuttavia solo 1 su 4 è una Pmi. «Il brevetto unitario – ha aggiunto Battistelli – che entrerà in vigore tra fine 2018 e inizio 2019, consentendo con un solo iter procedurale di avere copertura del proprio brevetto in tutta la Ue, dimezzerà i tempi di esame e taglierà drasticamente i costi. Un incentivo per tutte le Pmi». Tuttavia, il meccanismo, ratificato da 15 Paesi Ue, attende il via libera di Regno Unito e Germania (in cui pende un ricorso alla Corte Costituzionale federale). «Non credo ci sarà alcuno stop in Germania – ha concluso Battistelli –. La ratifica politica di Berlino è già pronta. Quanto al Regno Unito, finché sarà membro Ue, potrà avere pieno titolo e ospitare una Corte brevettuale e ad usufruire dei benefici del brevetto unitario. Se e quando sarà fuori dalla Ue e dal Mercato Unico, resterà un membro dell’Epo, ma non potrà avvalersi della “corsia preferenziale” che il brevetto unitario mette a disposizione dei Paesi Ue».
I settori più innovativi
Movimentazione (imballaggi, pallet, sistemi di trasporto, containers), Trasporti e Tecnologie medicali rappresentano i tre settori tecnologici con il più alto numero di domande di brevetto provenienti dall’Italia. Tuttavia, gli incrementi nazionali più accentuati si registrano tra i cosiddetti Sistemi di misurazione (+31%), seguiti da Macchine tessili e della carta (+23%) e dal Farmaceutico (+18%).
Sempre in controtendenza rispetto ai trend europei: la Tecnologia medicale rimane il settore con il più grande numero di domande di brevetto a Epo (fino a +6,2%) seguito dalla Comunicazione digitale e dalla Tecnologia informatica (anche se la crescita più rilevante si registra nelle Biotecnologie, +14.5% e nel Farmaceutico ,+8,1 per cento).
La classifica italiana delle aziende più innovative la guida Ansaldo Energia, seguita dalla G.D. Spa del gruppo Coesia, da Fiat Chrysler e Pirelli (anche se una tra le aziende che hanno presentato più domande in assoluto, come STMicroelectronics NV, non appare in lista perchè non ha sede legale in Italia).
Dall’Italia a Monaco, più di 6 brevetti italiani su 10 partono da appena 3 Regioni: il 33% dalla Lombardia (che, benchè in calo dell’1% sul 2016, si posiziona al 12° posto in Europa tra le regioni più innovative), il 16 dall’Emilia Romagna e il 13,4% dal Veneto.
La Top ten mondiale
Infine, per la prima volta nella storia dell’Agenzia europea brevetti, è una società cinese, Huawei, a vincere la prima posizione per l’azienda che ha presentato più brevetti. Siemens è balzata dal 6° al 2° posto, seguita da LG, Samsung e Qualcomm. All’interno dei 10 maggiori richiedenti troviamo quattro società europee, tre americane, due coreane e una cinese.