La serie consecutiva di quattordici trimestri in crescita appare più distante ora che anche gli ultimi tre mesi del 2018 evidenziano un calo dell’attività economica. A certificarlo è l’Istat segnalando che nel quarto trimestre il Pil (Prodotto interno lordo) è sceso dello 0,1%, rispetto al trimestre precedente, confermando così che l’economia italiana è in recessione tecnica. Condizione che non si avverava da 5 anni.
La diminuzione del Pil è analoga a quella registrata già nel terzo trimestre, ma risulta comunque migliore rispetto alle stime che alla fine di gennaio prevedevano una frenata pari allo 0,2%. Il dato tendenziale dell’economia risulta invece stazionario se confrontato al quarto trimestre del 2017. Nel commento ai conti economici trimestrali l’Istat aggiunge comunque che «la nuova lieve flessione dell’attività, dopo quella del terzo trimestre, avviene in presenza di una dinamica positiva molto moderata di consumi e investimenti, nonché di un andamento favorevole delle esportazioni». Segnali poco incoraggianti se confrontati con i dati tendenziali dell’andamento del Pil nell’ultima parte dell’anno in paesi come Stati Uniti (+3,1%), Francia (+0,9%) e Germania (0,6%). A fronte di un anno archiviato con una crescita economica dello 0,9% (nel 2017 era +1,6%) la variazione nulla dell’Italia su base tendenziale del quarto trimestre deve fare i conti anche con il Pil dell’area Euro, che segna una crescita tendenziale dell’1,2%. Tra i dati evidenziati oltre alle esportazioni che registrano un +1,3% l’Istat segnala un lieve aumento degli investimenti (+0,3%) e dei consumi (+0,1%). Su base congiunturale i settori con le maggiori difficoltà in termini di valore aggiunto nel quarto trimestre sono l’agricoltura (-1,1%) e l’industria (-0,5%).
La recessione e la diminuzione del Pil preoccupano il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che dice:«Questo è un motivo per cui stiamo dicendo da tempo che attivare i cantieri con risorse già stanziate significa non fare ricorso al deficit. Il punto di caduta adesso è in quanto tempo lo si fa. Se si riesce a fare quanto prima, evidentemente il rallentamento dell’economia globale che sta arrivando anche in Italia può essere compensato da questi elementi».
Sul versante del ministero dell’Economia il Tesoro comunica intanto il dato relativo alle entrate tributarie incassate nel corso del 2018, lo scorso anno il gettito totale ha raggiunto quota 463,3 miliardi di euro. Rispetto al 2017 l’aumento è dell’1,7%, ossia 7,6 miliardi in più. Le entrate derivanti da accertamenti però diminuiscono del 5,7% e si assestano a 12,1 miliardi.