Strade chiuse, un apparato di sicurezza integrato (italiano-cinese) e inflessibile. Molti turisti disorientati. Ma poche lamentale, anche se diverse visite nei monumenti del centro sono andate perse. Ieri Roma ha osservato il corteo presidenziale con il solito distacco. Ma i segni del passaggio di una personalità «speciale» c’erano tutti, a cominciare dalla scorta dei corazzieri a cavallo, onore riservato solitamente a re e regine che ha inorgoglito non poco Xi Jinping. La giornata del presidente cinese e della first lady Peng Liyuan — elegantissima in un abito pastello con colletto semi rialzato e scollo a «v» — è iniziata in perfetto orario: alle dieci Xi e consorte varcavano la soglia del Quirinale dove ad attenderli c’erano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la figlia. Saluti di rito, poi la first lady cinese si è allontanata con Laura Mattarella, mentre Xi e il capo dello Stato passavano in rassegna il picchetto d’onore per trattenersi quindi a colloquio per oltre un’ora prima di raggiungere i rappresentanti della stampa nel salone degli Specchi: breve dichiarazione ma nessuna domanda consentita ai reporter.
Xi e Mattarella hanno avuto un confronto «aperto», hanno entrambi lodato l’«ottimo stato» delle relazioni bilaterali tra Cina e Italia, notando che c’è spazio per «migliorarle». E si sono scambiati anche citazioni illustri. Xi Jinping ha ricordato un passo di Umberto Eco che ricalca la frase di Cicerone historia magistra vitae: «Queste parole ricordano un antico proverbio cinese: dalla storia si impara il presente». Poi il leader si è riferito anche a Marco Polo e Matteo Ricci, il missionario gesuita (come papa Francesco) che fu accolto alla corte dei Ming.
Il capo dello Stato, dal canto suo, ha parlato del genio di Leonardo, di cui quest’anno si ricordano i cinquecento anni dalla morte, e dell’arte di Raffaello. Mattarella ha quindi dichiarato come Roma e Pechino debbano farsi ancor più convintamente «promotori del multilateralismo, e di un sistema internazionale basato sulle regole con al centro le Nazioni Unite». Mattarella ha anche auspicato che, nel campo dei diritti umani e nell’ambito del dialogo Cina-Ue, «si possa proseguire un confronto costruttivo su temi così rilevanti».
L’antica Via della seta, ha detto invece il presidente cinese, è una testimonianza dell’impegno dei due popoli a «conseguire un futuro e uno stile di vita migliori». Italia e Cina, ha spiegato Xi, condividono la volontà di rilanciare quel progetto secondo «il medesimo spirito di condivisione dei frutti del progresso umano». La Cina, ha assicurato a questo proposito il presidente cinese, vuole «uno scambio commerciale a due sensi, e un flusso degli investimenti a due sensi», facendo eco con le sue parole all’esortazione di Mattarella a edificare «una strada a doppio senso per il transito non solo delle merci, ma dei talenti, delle idee e delle conoscenze».
Dopo il faccia a faccia, Xi e Mattarella hanno rivolto un saluto a una platea di politici e imprenditori nella Galleria di Augusto, ufficializzando che l’anno prossimo, in occasione della celebrazione del 50° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche, saranno organizzati l’anno della cultura e del turismo italiano in Cina e cinese in Italia. Dopo una sosta all’Altare della Patria per deporre una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto, la giornata di Xi Jinping è proseguita con due incontri istituzionali: al Senato per vedere la presidente Maria Elisabetta Casellati, alla Camera per stringere la mano a Roberto Fico.