La Commissione europea ha proposto ai governi di approvare i progetti di bilancio per il 2020 dell’Italia e degli altri sette Paesi della zona euro «a rischio di non conformità» con le regole Ue, rinviando le verifiche su eventuali deviazioni alla primavera prossima. Il vicepresidente lettone dell’istituzione di Bruxelles Valdis Dombrovskis, presentando le valutazioni tecniche insieme al commissario francese Pierre Moscovici, ha espresso preoccupazioni e necessità di «misure» soprattutto per Italia, Francia, Belgio e Spagna a causa del loro alto debito pubblico, rispetto a Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Per Germania e Olanda, che da anni raggiungono surplus nelle partite correnti eccessivi per i parametri Ue, sono arrivati richiami a investire di più per stimolare la crescita interna e nel resto della zona euro.
Dombrovskis ha precisato che «non chiediamo misure immediate» all’Italia perché «la situazione non è come quella dello scorso anno», quando l’esecutivo M5S-Lega fu messo sotto pressione per aver inizialmente contestato i principi alla base dei richiami di Bruxelles e poi dovette affrontare una trattativa contrastata per ottenere l’approvazione. Al governo M5S-Pd è stata accordata anche flessibilità di spesa aggiuntiva, pari allo 0,2% del Pil nel 2020, per gli investimenti di «prevenzione del rischio idrogeologico». In più la verifica sull’effettiva attuazione è stata estesa alla primavera 2021. In pratica l’ingresso nell’esecutivo del Pd, che fa parte (tramite gli eurosocialisti) della maggioranza in Europa con europopolari ed euroliberali, ha di fatto portato a considerare più affidabile il sistema Paese, nonostante la Commissione individui rischi di «ampie deviazioni» dall’obiettivo di medio termine (con il deficit strutturale previsto in peggioramento dello 0,3% del Pil nel 2020) e soprattutto dagli impegni di riduzione del debito pubblico (stimato in ulteriore salita al 136,2% del Pil nel 2019 e al 136,8% nel 2020). A Bruxelles intendono comunque fare attenzione a come uscirà dal passaggio parlamentare a Roma il progetto di bilancio 2020, inviato il 15 ottobre dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri del Pd all’europopolare Dombrovskis e all’eurosocialista Moscovici.
«Con Bruxelles non avremo problemi — ha affermato il premier Giuseppe Conte —. Noi siamo fiduciosi. Abbiamo messo in piedi una manovra, ora in sede di approvazione del Parlamento, che seppur in un quadro molto complesso e una congiuntura difficile, riesce a dare più soldi a cittadini, famiglie, imprese, il tutto tenendo in ordine i conti». Gualtieri ha fatto trapelare «soddisfazione» per il via libera tecnico della Ue, che intende ora consolidare nel livello politico-decisionale dei ministri dell’Eurogruppo/Ecofin il 4 e 5 dicembre, dove il commissario designato Paolo Gentiloni del Pd dovrebbe essere invitato al posto dell’uscente Moscovici (se la Commissione della tedesca Ursula von der Leyen avrà il via libera dell’Europarlamento già settimana prossima). Un ostacolo per il governo M5S-Pd potrebbe scaturire dai contrasti a Roma sulle riforme del fondo Salva-Stati e di altre parti dell’Unione economica e monetaria, che Germania e Francia vorrebbero far approvare dalla maggioranza popolari-socialisti-liberali nell’Eurosummit dei capi di governo il 13 dicembre. Ma che Conte potrebbe bloccare e far rinviare in assenza di una modifica delle parti a rischio di risultare penalizzanti per un Paese ad alto debito come l’Italia.