Finalmente ci siamo accorti, da cittadini, da consumatori, che le fake news sono veleno. Le contraffazioni della realtà hanno danneggiato in giro per il mondo più d’una elezione (e che elezioni!), generando rancore e rabbia non ancora smaltiti, orientando in maniera fasulla il sentiment degli elettori.
Ma se la contraffazione delle notizie venisse da lontano, se fosse cioè annidata in centinaia di testi di storia e riguardasse decine e decine di momenti chiave della vicenda umana, che cosa potremmo fare oggi per correggere il passato, restituendo a Cesare quel che sarebbe dovuto essere di Cesare? La ricetta, Paolo Mieli non la dà. Ma nel suo nuovo, affascinante libro (Le verità nascoste, in uscita il 24 settembre per Rizzoli) indica «trenta casi di manipolazione della storia» su cui vale la pena soffermarsi per capire che accanto alle fake news, pericolosa realtà ormai nota, c’è un fenomeno subdolo, di dimensioni gigantesche e di età antica, che potremmo chiamare fake history.
Recensione di Giuseppe di Piazza su Il Corriere della Sera del 22 Settembre 2019
Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose, Gianrico Carofiglio, Feltrinelli
Un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del dubbio, del potere. Un grande romanziere racconta la passione civile, l’amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario.
Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.
La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza. In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace. Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell’intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un’attività sovversiva, che dovrà definire l’oggetto della nostra azione, della nostra ribellione.