Conferenze tutte sold out e grande coinvolgimento del pubblico, composto anche quest’anno da tantissimi giovani provenienti da tutte le più importanti Università italiane: così si chiude NatureTECH, la settima edizione di Trieste Next. La città sede di alcuni dei più importanti centri di ricerca internazionali ha accolto in tutto il suo splendore migliaia di visitatori che hanno partecipato con grande entusiasmo alla tre giorni di scienza, affollando letteralmente le più di quaranta conferenze (tutte in overbooking) con ospiti scelti fra i ricercatori di punta nel panorama nazionale e internazionale dell’avanguardia scientifica e imprenditori di aziende leader nei settori della farmaceutica e dell’intelligenza artificiale, dai prodotti per la cura della persona agli strumenti diagnostici e ai dispositivi ortopedici realizzati con tecnologie all’avanguardia.
In alcuni casi – in special modo per i tre ospiti big del festival Maria Chiara Carrozza, Elena Cattaneo e Roberto Burioni o per l’evento speciale a cura di Airc dedicato alle nuove frontiere della ricerca oncologica – fuori dal Teatro Miela si sono formate lunghe code di persone desiderose di entrare; molto ampio è stato anche il seguito online per gli appuntamenti trasmessi in diretta streaming. Grande non solo la presenza ma anche il coinvolgimento attivo del pubblico: gli incontri con gli scienziati sono stati infatti arricchiti dalle domande degli spettatori, curiosi di approfondire i temi proposti.
Al centro del dibattito ci sono stati i temi che hanno fatto da sfondo a questa edizione, ovvero il ruolo delle biotecnologie e il rapporto tra ciò che reputiamo naturale è quello che invece consideriamo artificiale. Robotica, intelligenza artificiale, medicina personalizzata, nutrigenomica – ma anche bioetica e dell’informazione scientifica – sono stati i temi che hanno trasversalmente attraversato quasi la totalità degli incontri.
Fra gli appuntamenti di maggior successo va segnalata la conferenza organizzata dall’Università di Trieste con Maria Chiara Carrozza, ingegnere cibernetico ed ex ministra dell’Istruzione del Governo Italiano, che ha fatto il punto su come i robot sono già entrati ed entreranno sempre di più nel mondo del lavoro, precisando anche che l’Italia è già oggi un grande esportatore di queste macchine.
Notevole la partecipazione per l’incontro, organizzato dall’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology ICGEB, con Elena Cattaneo, esperta internazionale di cellule staminali e senatrice a vita, che ha evidenziato le criticità anche in ambito etico legate soprattutto all’informazione scientifica, nei media e all’interno della società. Sandra Savaglio non solo ha fatto il punto sulle attuali conoscenze in astrofisica, illustrando le più importanti scoperte recenti, come l’osservazione delle onde gravitazionali, ma ha anche dato un quadro della ricerca italiana in questo settore a livello internazionale, evidenziando i vantaggi della mobilità degli scienziati e i pericoli della fuga dei cervelli. Tutto esaurito per tutto il ciclo di incontri proposti da AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e per gli incontri organizzati dallo European Research Council (ERC). Area Science Park ha puntato invece l’attenzione sull’economia circolare.
Qualche disagio lo ha creato invece la bora per chi aveva deciso di visitare gli stand di divulgazione scientifica in Piazza Unità. Per via del vento che in qualche momento ha raggiunto i 90 km/h il responsabile della sicurezza degli impianti ha preso la sofferta decisione di chiudere gli spazi espositivi per tutta la giornata di sabato per la sicurezza del pubblico. Il programma di conferenze previste per la giornata tuttavia non ha subito variazioni e si è svolto senza problemi. Grandissima l’affluenza nella “cittadella della scienza” in piazza nelle altre giornate, sia venerdì che domenica. La mattinata del venerdì è stata dedicata tutta alle scuole, mentre la serata si è svolta in contemporanea con la Notte Europea dei Ricercatori SHARPER. Nei gazebo il pubblico ha partecipato numeroso a laboratori, miniconferenze e altre attività proposti dagli enti del protocollo Trieste Città della Conoscenza, supportati dall’attività di centinaia di giovani studenti volontari che hanno animato la piazza a cui va il sentito ringraziamento di tutta l’organizzazione del Festival.
Trieste Next 2018 conferma il bilancio estremamente positivo (nonostante gli scherzi del meteo) delle precedenti edizioni e dà a tutti appuntamento all’anno prossimo.