Sono stati resi noti, e anticipati da L’Economia del Corriere della Sera uscito con un numero speciale uscito in edicola il 15 marzo, i risultati dell’indagine sulle imprese Champion 2019 realizzata dal Centro Studi ItalyPost, con il sostegno del Gruppo Crédit Agricole e la partecipazione di auxiell, Glasford International e Equinox.
Si tratta delle 500 imprese italiane tra i 20 e i 120 milioni e delle 100 imprese tra i 120 e i 500 milioni che hanno meglio performato negli anni dal 2011 e il 2017. Lo studio realizzato sui singoli bilanci di queste 600 imprese ha messo in evidenza infatti soltanto quelle che possedevano al 31.12.2017 contemporaneamente più requisiti di assoluta eccellenza: un tasso di crescita annua di almeno il 7% per le imprese champion e del 4,5% per le superchampion, un ebitda medio degli ultimi tre esercizi rispettivamente del 10% e 8,5%, un rapporto Pfn/ebitda rispettivamente di 1,8 e di 2,5, e un rating attribuito da Modefinance con almeno una tripla B.
L’aggregato di queste 600 imprese identifica un fatturato complessivo di quasi 44 miliardi di euro e una redditività lorda che supera gli 8 miliardi di euro, un aggregato occupazionale oltre 159.000 addetti, un livello di patrimonializzazione (cioè di mezzi propri) superiore a 26 miliardi di euro e una PFN negativa (cioè cassa) che sfiora i 4 miliardi, al netto dei debiti finanziari.
Qui di seguito i dati pubblici della ricerca:
Champion 20-120: clicca qui per scaricare i dati delle 500 aziende
Champion 120-500 milioni: clicca qui per scaricare i dati delle 100 aziende
La ricerca completa con tutti i dati di dettaglio sia sulle 600 imprese Champion che su un campione largamente più rappresentativo delle imprese comprendente altre 600 imprese con performance inferiori, nonché tutti i dati societari di tali imprese sono acquistabili da operatori specializzati e non concorrenti dei nostri partner rivolgendosi a Centro Studi ItalyPost, Via Niccolò Tommaseo 63/c, 35131 Padova. (mail [email protected], tel. 0498757589).
I dati confermano e riflettono alcune caratteristiche ben note della distribuzione geografica del tessuto imprenditoriale italiano, ma, al contempo, segnalano anche alcune novità di rilievo .
La Lombardia totalizza la presenza di ben 193 imprese, di cui 76 basate a Milano, 30 a Bergamo, 22 a Brescia e 16 a Como, mentre il Veneto ne conta 109 e l’Emilia Romagna 85. Segue il Piemonte con 62 totali e poi la Toscana con 41 imprese, la Campania con 20 e il Lazio 19.
A livello provinciale dopo Milano, la classifica vede la presenza di ben 38 imprese a Vicenza , seguita da Bergamo con 30, Torino con 25, Brescia e Treviso con 22 imprese; Bologna con 21, Firenze 19, Padova 17, Como e Verona 16, Reggio Emilia con 15, Modena e Roma con 14.
Il Veneto ha più piccole imprese, l’Emilia un maggior fatturato
La novità principale, rispetto al percepito diffuso degli anni scorsi, sembra emergere nel confronto tra Emilia e Veneto. Se infatti il Veneto si conferma leader nella fascia delle “piccole” (tra i 20 e i 120 milioni) con 100 imprese contro le 64 emiliano-romagnole, sulla fascia tra 120 e 500 milioni il rapporto si inverte a favore degli emiliani con 21 imprese contro solo 9 venete. In termini di fatturato complessivo questo si traduce in un vantaggio di oltre 500 milioni a favore delle imprese emiliano romagnole che arrivano a oltre 7,3 mld contro i 6,7 mld scarsi di quelle venete.
Al Sud solo la Campania
Il Sud nel suo complesso totalizza solo 40 imprese, di cui la metà sono collocate in Campania, 9 in Puglia e le restanti 11 frazionate nel resto delle regioni del Sud ad eccezione di Sardegna e Molise dove nessuno Impresa rientra nella categoria delle Champion.
A trainare sono meccanica, chimica e farmaceutica. E nei settori chiave conta la dimensione
Dall’analisi la maggiore percentuale di aziende champion si trova nella meccanica. Se è evidente l’allineamento dei settori prevalenti, indipendentemente dalla dimensione, è molto interessante notare l’incidenza percentuale nei vari settori delle due fasce dimensionali e dalla quale risulta con inequivocabile chiarezza come per competere in settori “maturi” e ad alto tasso di innovazione, ricerca e sviluppo come la meccanica o la chimica e farmaceutica le dimensioni siano un fattore determinante o se vogliamo invertire la chiave di lettura, come in questi settori, dove la competizione si gioca su drivers complessi, investimenti a lungo raggio, strategie avanzate, alla portata dunque di poche imprese, la selezione nella crescita dimensionale, diventi più stringente.
2018 positivo, incognite sul 2019
“I bilanci che abbiamo analizzato – ha dichiarato Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost e autore del libro Nuove Imprese, chi sono i Champion che battono la crisi (Egea) – sono ovviamente quelli ufficiali che si riferiscono al 2017, una fase completamente diversa da quella che stiamo attraversando. Ma da una survey che abbiamo realizzato su un campione significativo di queste imprese ci conferma che ben il 76,86% di queste è cresciuto di oltre il 2% anche nel 2018, e il 65% di queste imprese ci dice che crescerà anche nel 2019”.
“Sembra evidente dunque – continua Zovico – guardando ai dati congiunturali di crescita ed export, che si stia accentuando un divario tra queste imprese champion e il restante tessuto produttivo. Un fenomeno da seguire con preoccupazione perché, come dimostrano i dati di distribuzione regionale, solo in contesti di imprenditoria diffusa si trovano la cultura imprenditoriale e le competenze per sfidare i colossi globali in nicchie di mercato che possiamo presidiare grazie al saper fare tipico della manifattura Made in Italy”.
NOTA METODOLOGICA
LO SVILUPPO E LE TAPPE DEL PROGETTO “I CHAMPIONS”
Il progetto nelle sue singole parti rappresenta uno strumento di approfondimento, a scopo scientifico, culturale e divulgativo delle best practices aziendali italiane.
A questo scopo è stato strutturato in tre step successivi, come un osservatorio permanente e dinamico sui casi di eccellenza che si avvale di analisi verticali sulle singole imprese, di incontri b2b con imprenditori e manager delle medesime realtà e della consuntivazione dei risultati. Dopo la pubblicazione della ricerca infatti vengono organizzate sessioni periodiche di meeting diretto con le imprese riservate ai partner e alle Università che hanno aderito al progetto, con l’obiettivo di analizzare i modelli di business di queste imprese ed effettuare una mappatura dei drivers che contraddistinguono il loro perimetro strategico, ma anche quello della “contaminazione”, cioè l’opportunità di confronto reciproco fra imprenditori che in questo modo possono avere accesso diretto al contatto con altri modelli evolutivi di eccellenza.
Il tour nei territori
Il tour nei territori promosso da Italy Post si svolgerà in 10 tappe. La prima a Torino il 22 marzo presso l’azienda Teoresi, la seconda a Padova il 29 marzo presso la sede di auxiell, la terza il 5 aprile a Parma presso la sede di CariParma Crédit Agricole, la quarta a Brescia presso il centro di formazione Isfor dell’Unione Industriali, la quinta il 10 maggio in provincia di Treviso presso la sede di Astoria Vini, la sesta a Prato presso l’azienda di tessuti Manteco, la settima il 24 maggio a Bologna, l’ottava il 31 maggio presso l’Aeroporto di Milano – Bergamo a Orio al Serio, la nona in occasione del Make in Italy Festival a Thiene e la tappa conclusiva il 13 giugno a Napoli.
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