Dall’analisi dei bilanci degli anni che vanno dal 2012 a quelli appena depositati del 2018, il Centro Studi di ItalyPost ha elaborato una classifica che ha permesso di individuare le trenta migliori Pmi tra i 20 e i 500 milioni di fatturato del tessile e abbigliamento.
La ricerca, anticipata oggi da L’Economia del Corriere della Sera e realizzata grazie al contributo del Gruppo Crédit Agricole e di auxiell su dati Aida-BVD, rivela alcuni elementi di grande interesse sia sul piano dei numeri che sulla distribuzione territoriale di queste aziende top performer.
Si tratta di imprese tra i 20 e i 500 milioni di fatturato che appartengono a un settore strategico nell’economia del nostro Paese, sia in termini di valore assoluto del comparto (secondo dopo la Metalmeccanica, al quale lo accomuna il forte appeal internazionale), sia per il ruolo trainante dei sistemi produttivi di filiera. Ruolo che si è andato consolidando anche nell’impatto con le manifatture estere a basso costo, grazie al focus sul riposizionamento del comparto, negli ultimi anni, su produzioni specialistiche e di alta gamma.
Il fatturato globale del settore è pari a 95,5 mld di euro nel 2018 (dati Confindustria Moda), con un export pari a 63,4 mld a fronte di 35,3 mld di importazioni e con un saldo positivo della bilancia commerciale per 28,1 mld. Il settore è suddiviso nei comparti di Abbigliamento (40,5%), Pelle e calzature (20,9%), Occhialeria (16,2%), Gioielli e oreficeria (5,8%), Tessile (4,2%) e Distribuzione al dettaglio (12,4%).
Negli ultimi 4 anni il settore è stato uno dei protagonisti principali della ripresa del manifatturiero con una crescita di oltre 10 punti e con un effetto di trasmissione dell’impulso espansivo che ha interessato fortemente sia i peers che il comparto delle PMI e che ha coinvolto tutti i segmenti dell’indotto e delle filiere produttive.
In questa indagine è stato integrato un criterio dimensionale pesando il fatturato come elemento preferenziale a parità di tutti gli altri criteri, all’interno di ciascun microsettore. Premesso che le performance all’interno del panel sono sensibilmente differenziate fra i singoli microsettori, i dati complessivi distanziano nettamente le medie generali di settore.
L’aggregato di queste 30 imprese presenta: un·fatturato medio di 117 mln (su un panel che va dai 260 ai 36 mln di euro); un CAGR 2012-2018 del 10,8% a fronte di un tasso di crescita annuo composto medio del settore del 3,4%, con variazioni microsettoriali che vanno (nelle aziende del panel) dal 8,32% del comparto Tessuti e filati, al 10,17% di Pelle e calzature, al 13,44% di Abbigliamento e accessori; un EBITDA medio degli ultimi tre esercizi del 15,2% a fronte di un valore riferito al settore inferiore di quasi 7 punti (8,3%) con variazioni microsettoriali che vanno (nelle aziende del panel) dal 13,73% di Pelle e calzature, al 16,12% di Tessuti e Filati, al 16,87% di Abbigliamento e accessori; un patrimonio netto aggregato pari a 1,9 mld di euro (a fronte di 3,5 mld di fatturato). Questi dati, assieme ad una PFN negativa pari a 154 mln di euro (che indica l’esubero di cassa su eventuali debiti finanziari), ad un leverage di 1,89 e ad un rapporto PFN/Ebitda medio pari a -0,31, indicano un assetto patrimoniale e finanziario di estrema solidità ed autonomia.
Interessante anche il dato della distribuzione territoriale di queste imprese. A guidare la classifica sono il Veneto e la Toscana, che raggiungono le 5 imprese a testa. Seguono il Piemonte e la Lombardia, con 4 imprese a testa. Emilia e Puglia sul podio con 3 imprese a testa, segue poi la Campania con 2 imprese. A livello provinciale domina la provincia di Biella con 3 imprese. Seguono con 2 imprese Napoli, Firenze e Pisa.
La ricerca sarà presentata venerdì prossimo a Milano nel corso di un seminario promosso da ItalyPost con L’Economia del Corriere della Sera in collaborazione con l’Universita Bocconi, nel corso del quale interverranno alcuni degli imprenditori protagonisti: Diego Bolzonello, amministratore delegato Calzaturificio S.C.A.R.P.A. Spa, Ercole Botto Poala, amministratore delegato Successori Reda Spa, Alessio Cremonese, amministratore delegato Manifattura Valcismon Spa, Lorenzo Delladio, presidente La Sportiva Spa, Mario Filippi Coccetta, presidente Fabiana Filippi Spa, Vito Antonio Filograna Sergio, presidente Leo Shoes Srl, Marco Mantellassi, amministratore delegato Manteco Spa, Domenico Menniti, presidente Harmont & Blaine Spa, Marco Palmieri, presidente Piquadro Spa, e Luca Patti, amministratore delegato Lanificio Zignone Spa.
Dopo l’intervento di Gianmario Verona, rettore Università Bocconi, l’incontro sarà concluso da Carlo Mazzi, presidente Prada Spa, intervistato da Daniele Manca, vicedirettore Corriere della Sera.
La settimana prossima il Centro Studi di ItalyPost comunicherà le top 30 Pmi di un altro chiave del Made in Italy: l’agroalimentare. Anche per questa ricerca è previsto, sempre in Bocconi, un incontro di presentazione.
NOTA METODOLOGICA
L’indagine sulle 30 migliori PMI nazionali di settore rappresenta l’anteprima verticale, con i risultati dei bilanci 2018, di CHAMPIONS 2020, il progetto di ricerca giunto alle quarta edizione che individua ed analizza le imprese con fatturato compreso fra i 20 e i 500 mln di euro che hanno registrato negli ultimi sei esercizi risultati superiori sia alle medie di settore che all’insieme delle imprese che rappresentano l’universo di riferimento, in termini di crescita, redditività, patrimonializzazione e indipendenza finanziaria. All’interno di ciascun settore questi parametri sono stati ulteriormente differenziatii sui valori mediani dei singoli comparti specifici.
I 4 settori analizzati sono: METALMECCANICA, CHIMICA e FARMACEUTICA, SISTEMA MODA, ALIMENTARE e BEVANDE.
La ricerca è stata svolta, per conto del Centro Studi Italypost, da un team interdisciplinare composto da analisti finanziari e da esperti in Corporate Finance della società di advisory finanziaria indipendente Special Affairs, su database forniti da AIDA-BVD e da Infocamere
L’ANALISI : CRITERI DI SELEZIONE e METODOLOGIA
L’indagine è stata realizzata partendo da un database di 1.177.503 imprese (società di capitali attive in Italia alla data del 17/12/2018), analizzando i bilanci di 13.633 imprese (società con fatturato compreso fra i 20 e i 500 mln di euro) e individuato fra queste 1.200 imprese che rientrano nel range più elevato di una serie di parametri che misurano crescita, redditività, equilibrio patrimoniale-finanziario e che rispondono a criteri societari che escludono società a partecipazione pubblica, società cooperative, società controllate da un soggetto estero, da fondi di private equity, società appartenenti a gruppi il cui fatturato complessivo superi i 500 mln.
L’estrazione delle TOP PMI di settore è stata effettuata in due step successivi.
Sulla base dei dati di bilancio 2011-2017 si sono selezionati due cluster di imprese:
●Imprese con fatturato compreso fra 20 e 120 mln di euro:
Tasso di crescita (CAGR) degli ultimi 6 esercizi : uguale o superiore al 3 %Redditività (Ebitda/ Fatturato) degli ultimi 3 esercizi: uguale o superiore al 8 %Solidità finanziaria (Ebitda/PFN) : inferiore a 2,5Rating More: AAA-AA-A-BBB –BB (Ottimo)
●Imprese con fatturato compreso fra 120 e 500 mln di euro:
Tasso di crescita (CAGR) degli ultimi 6 esercizi: uguale o superiore al 3 %Redditività (Ebitda/ Fatturato) degli ultimi 3 esercizi: uguale o superiore a 5 %Solidità finanziaria (Ebitda/PFN) : inferiore a 3,85Rating More: AAA-AA-A-BBB-BB (Ottimo)
Nello step successivo le imprese così individuate sono state classificate per settore, sulla base dei raggruppamenti di codici Ateco riportati successivamente e sulla verifica successiva della coerenza del codice attribuito rispetto all’attività effettivamente svolta dall’impresa (non sempre la classificazione Ateco rispecchia settore e comparto in cui opera l’’impresa).
In caso di discrepanza si è assegnato il settore sulla base dell’attività svolta e non del codice Ateco.
All’interno di ciascun settore sono stati individuati i comparti merceologici di maggior rilevanza e per ognuno sono state selezionate le prime 50 imprese per fatturato. Per queste imprese sono stati estratti ed analizzati i bilanci 2018, avvalendosi del database di AIDA Bureau Van Dijk, integrato per i dati mancanti dai bilanci originali estratti da Infocamere o dai bilanci forniti direttamente dalle imprese.
I criteri sopra descritti sono stati quindi riapplicati su questi 4 cluster, e rivalutata la corretta inclusione o l’esclusione (per conferma o eventuale perdita dei requisiti) delle imprese facenti parte del cluster.
Sono state infine selezionate le prime 30 aziende (sulla base del fatturato 2018) appartenenti a ciascun settore, pesando per ciascun comparto il numero di imprese in relazione all’importanza del comparto stesso.