Più che un’azienda, un laboratorio. Un grande laboratorio popolato da oltre 500 professionisti distribuiti su tutto – o quasi tutto – il territorio italiano. Saldamente nelle mani della famiglia pavese Maggi fin dalla sua nascita nel 1976, Labanalysis è cresciuta anche attraverso una serie di recenti acquisizioni puntando tutto sulla qualità nei controlli chimici, fisici e microbiologici in campo ambientale e farmaceutico.
«Abbiamo chiuso il 2016 toccando i 37 milioni di fatturato, ma il trend di crescita prosegue, dato che il 2017 ha registrato uno sviluppo dei ricavi vicino al 30%» racconta Lorenzo Maggi, 36 anni, seconda generazione insieme al fratello Stefano. Due i principali campi di business: il settore ambientale legato al controllo delle emissioni, delle acque e dei rifiuti e quello farmaceutico nella verifica della qualità dei farmaci, dai princìpi attivi al packaging che li contengono. «Siamo un’azienda di servizi – prosegue Maggi – e attraverso le nostre tecnologie certifichiamo l’affidabilità e la tracciabilità dei dati, un passaggio fondamentale per entrambe le filiere».
In campo ambientale Labanalysis – che nel 2014 ha rilevato le quote dell’omologa Laserlab con sedi a Chieti e Roma – campiona acque, rifiuti ed emissioni direttamente nei siti produttivi, per poi analizzare in laboratorio i composti inquinanti e potenzialmente tossici: «Alla fine del ciclo rilasciamo un rapporto di prova che serve ai nostri clienti per conseguire la conformità di legge». Sul lato farmaceutico, invece, l’azienda ha preso in carico il processo di controllo qualità dei prodotti, una fase progressivamente esternalizzata dalle aziende del settore: «Si tratta di un’attività costosa e soggetta a una continua evoluzione tecnologica, ecco perché i produttori di farmaci preferiscono affidarsi a professionisti iper specializzati» ragiona Maggi.
Il tema delle competenze, in effetti, è centrale per una realtà come quella di Labanalysis: «Investiamo il 20% del nostro fatturato in attività di Ricerca e Sviluppo e il 70% dei nostri collaboratori è in possesso di una laurea». Strategico, per questo, il rapporto con l’Università di Pavia (dove il padre fondatore Luigino ha insegnato Chimica), ma anche di Milano e di Alessandria. «Oggi però – conclude Maggi – siamo presenti con i nostri laboratori oltre che a Pavia, Chieti e Roma anche a Genova, Cagliari, Brindisi e Potenza, quindi i contatti accademici e la conseguente attività di recruiting di nuovi talenti si sono allargati a tutt’Italia: solo lo scorso anno abbiamo assunto oltre 70 giovani».
*L’Economia, 16 aprile 2018