«La vita degli scienziati è nei laboratori, ma se non varchiamo le porte e non interveniamo c’è il rischio che lo spazio pubblico venga occupato da fake news e ciarlatani. E se un 2% dei cittadini è irrecuperabile, rischiamo di perdere anche un ulteriore 15, 20% di persone che invece hanno dubbi e paure». Elena Cattaneo, prima che senatrice a vita, è una ricercatrice. Il suo appello è arrivato nell’incontro pubblico a Trieste Next in un teatro Miela straripante di giovani affascinati dal legame tra scienza ed etica.
L’Italia raccontata da Cattaneo è uno “strano” Paese: «Abbiamo avuto un Parlamento che ha votato per Stamina tradendo completamente il valore del riconoscimento del metodo e delle prove. Prima abbiamo avuto Di Bella, poi l’omeopatia, che sappiamo non funzionare, e oggi mettiamo in discussione i vaccini». L’Italia è però anche il Paese che «ha contribuito più di tutti a quel 10% di scoperte citate da Nature (tra le più prestigiose riviste scientifiche, ndr) come le più importanti per l’uomo, e Trieste ha degli istituti di primissimo livello».
La ricercatrice, impegnata soprattutto sulle staminali, ha rimarcato il ruolo di eventi come Next ed Esof, «che sono strumenti necessari per ricostruire quel patto sociale fatto di prove verificabili che sono alla base del metodo scientifico». Non sono poi mancate le stoccate alla politica: «Il governo Conte non è ancora pervenuto sui fondi alla ricerca. Di certo l’unica cosa che come mondo scientifico chiediamo è che ci sia un progetto almeno a 10 anni e non un cambio di rotta ogni governo». Infine il monito a «non cercare il consenso, come sui vaccini, mettendo in secondo piano i fatti»: «Il rischio del baratro è prossimo, rischiamo di diventare il Paese della pseudoscienza».
E oggi al Miela si replica, alle 11.30, con Roberto Burioni, medico virologo e immunologo, ricercatore, conosciuto per la sua lotta, anche attraverso i social media, contro la disinformazione in materia di vaccini. Un appuntamento particolarmente atteso, organizzato dall’Icgeb e denominato “Le bufale della scienza”, uno dei filoni principali dell’edizione 2018 di Trieste Next.Ma oggi si discuterà anche di cause e prevenzione dei tumori, con un dibattito a cura dell’Airc, in programma alle 10 sempre al Miela.
Si parlerà poi del cuore, con medici e docenti, evento questo promosso dall’Università, sempre alle 10 ma nell’Area Talk, Natura e tutela dell’ambiente saranno al centro dell’incontro “L’invasione della plastica, il futuro del pianeta tra scienza e tecnologia” (11.30, Area Talk) cui seguirà “Pesticidi nel piatto? La realtà tra scienza e fake news” (15, palazzo della Regione). Spunto interessante poi, per chi vuole mantenersi giovane e in forma, con “La dieta quotidiana della longevità” (15, Area Talk). E ancora spazio a “What’s next? I ricercatori raccontano le biotecnologie” (16.30, Area Talk), che darà modo a tutti di conoscere quello che viene realizzato quotidianamente all’interno dei tanti laboratori presenti a Trieste. Chiusura con il fascino dello spazio con “Dalle stelle al Big Bang. Particelle e nuclei in fisica e astrofisica nucleare”(16.30, palazzo della Regione).
*Il Piccolo, 30 settembre 2018