A un certo punto, a margine della tappa barese del Rousseau City Lab,Davide Casaleggio fa cadere una frase: «Salta il governo sulla Tav non sta a me dirlo, non sta a me pensarlo. Però non credo». E così, per la prima volta il figlio del fondatore evoca apertamente una possibile clamorosa conseguenza della spaccatura sulla Tav, la crisi di governo. Per escluderla, anche se non in modo categorico. Matteo Salvini insiste: «La Tav serve e quindi lavoriamo per un accordo», ma la frase di Casaleggio svela un atteggiamento apparentemente più laico del Movimento nei confronti dell’esecutivo. Perché i 5 Stelle vogliono provare a liberarsi dal giogo della Lega e non ci stanno a sentirsi sotto il ricatto di un governo traballante. Anche perché pensano che alla Lega non convenga interrompere ora il cammino dell’esecutivo. Per questo hanno deciso di proseguire a testa bassa contro il progetto dell’Alta velocità. Lo dice lo stesso Casaleggio, che ufficialmente è solo il presidente dell’Associazione Rousseau: «Penso che il tema Tav sia già stato dibattuto anni e anni con gli iscritti e mi sembra che la soluzione e il punto di arrivo sia sempre stato lo stesso. Penso che la base abbia sempre espresso la propria opinione in modo univoco su questo tema». Come a dire, non ci sono margini per cambiare posizione, nonostante le voci contrarie, come quella del ministro Giovanni Tria; e nonostante le cautele, come quelle del premier Giuseppe Conte e del vicepremier Luigi Di Maio.
I 5 Stelle negano anche che ci sia un sondaggio interno, come raccontato ieri dal Corriere della Sera (che conferma le sue fonti) e altri giornali, secondo il quale la maggioranza degli elettori del Movimento è a favore della Tav. In una nota scrivono: «I sondaggi che abbiamo visionato a febbraio danno i due terzi degli elettori del M5s ». Resta la preoccupazione per un altro sondaggio, quello realizzato da Nando Pagnoncelli per il Corriere, che dà il Movimento in caduta libera, al 21,2 per cento, mentre la Lega continua la sua ascesa, al 35,9 per cento. Dati visti con preoccupazione da molti parlamentari e letti con malcelata soddisfazione da qualche esponente della minoranza, che contesta da tempo la deriva di destra dei 5 Stelle. Non dalla senatrice Elena Fattori, che pure ha spesso criticato questa china: «I sondaggi lasciano il tempo che trovano». Sulla linea di Casaleggio che dice: «I sondaggi spesso sbagliano».
Quanto alla Tav, il ministro Barbara Lezzi lo ripete ancora una volta:«Abbiamo già detto che è un’opera assolutamente inutile, che trasporta solo merci e ha un impatto negativo sui nostri conti. I lavori sono allo zero per cento, a differenza di altre opere, quindi tutto si può rivedere». Non proprio tutto, secondo il leghista Giancarlo Giorgetti: «Qualcosa si può sfrondare, ma l’essenziale no». E mentre il Pd rilancia la mozione di sfiducia al ministro Toninelli, Silvio Berlusconi dalla Basilicata lo bersaglia: «Toninelli, ma sei scemo? Sì, è scemo».