Luca Ricolfi, Sociologo e docente universitario di Analisi dei dati all’Università di Torino oltre che Presidente della Fondazione David Hume, in questo libro affronta un tema a dir poco delicato: la pandemia, flagello che da un anno sta sconquassando il mondo. Ricolfi continua ad istruire i suoi lettori a valutare i fatti secondo il metodo dell’osservazione, della comparazione e della ricerca: un metodo definibile scientifico che punta a smascherare le opinioni non sorrette da elementi attendibili.
Smascherare le bugie della classe dirigente italiana è uno dei punti cardine del libro, animato dalla sua “incredulità di fronte alla superficialità delle pseudo-analisi delle autorità politico-sanitarie, ma anche del mondo dell’informazione” si trova a scrivere un libro destinato a far parlare di sé ma non come mera accusa nei confronti del Governo (con il quale si sente di essere stato anche troppo misericordioso) ma con lo scopo essenziale di evitare errori futuri analizzando anche i dati dei paesi che sono riusciti ad evitare, grazie a politiche lungimiranti o semplicemente alla predisposizione culturale, la seconda ondata.
Qui lo stagno delle ninfee è metafora di una disastrosa gestione politica del Covid in cui «non si è preso atto che il lockdown non è l’unica strada per contenere l’epidemia ma solo l’arma finale dei governi che non sono stati capaci di governare l’epidemia», secondo un semplice ma ignorato principio, che «la tutela della salute è la chiave di tutto, anche dell’economia».
In un’intervista a cura di Giovanni Robertini per RivistaStudio, Ricolfi afferma come sarebbe potuta andare diversamente se al posto di Antonio Conte, che definisce premier ideale della “società parassita di massa” (con riferimento al suo precedente libro), ci fosse stato Mario Draghi.
Ora che siamo in questa situazione forse è il caso di essere più fiduciosi, anche se, alla domanda “Come andranno le cose?” ci lascia con questa risposta: “L’ottimismo della volontà mi fa sperare che, finalmente, si cambierà strada, e si guarderà con più attenzione al modello dei paesi che hanno avuto successo nella lotta al virus. Ma il pessimismo della ragione mi avverte: l’attesa messianica del vaccino avvolgerà tutto e tutti, quasi niente cambierà davvero, nessuno sarà chiamato a rispondere delle sue azioni. Né ora né mai.”
Un memorandum per le generazioni future che speriamo non siano costrette a rispolverare