Predisposto al bello e all’ostinata ricerca della perfezione, Vito Santin cerca e trova una sua strada dopo anni di lavoro consapevole, ma non pubblica, non si fa largo, lascia piuttosto che l’igneo e il tellurico, appreso meditando gli altri, attraversi il suo carattere schivo e appartato fino a trovar luce. La scelta del dialetto è quasi un obbligo, vista la profondità con cui ama la sua piccola patria, Scomigo, frazione collinare di Conegliano, posta a confine tra l’ex città industriale e i territori di Vittorio Veneto. Non un salto nel buio, ma il passaggio dalle umiltà dell’argilla lavorata in precedenza, a quelle della lingua contadina ceramizzata in versi splendenti, come in questi 686 che ora – divisi in dieci sezioni – emergono sorgivi sul bianco della pagina.
(dall’introduzione di Luciano Caniato)
Il libro sarà presentato alla ItalyPost Factory in data 14 ottobre alle 18.00, ecco il programma dell’incontro:
MERCOLEDÌ 14 OTTOBRE / ore 18.00
Un evento del ciclo “Incontri Poetici ”
NEL QUASI NIENTE DELLE PAROLE
In occasione della presentazione del libro Te’l gnentintut de le parole – Nel quasi niente delle parole di Vito Santin (Ronzani Editore)
Dialogo tra
Vito Santin, poeta e autore del libro
Matteo Vercesi, professore presso l’Università di Trieste
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