La Labomar di Istrana, azienda di integratori alimentari, dispositivi medici e cosmetici, ha adattato i propri macchinari e ha avviato la produzione di un gel a base alcolica per la pulizia delle mani. «Una produzione che non era nei nostri piani – commenta in una nota l’ad Walter Bertin – ma riteniamo che chiunque abbia la possibilità di farlo sia tenuto a mettere la propria struttura produttiva al servizio del bene comune, anche se questo vuol dire modificare la propria strategia. Apparteniamo alla filiera farmaceutica, e siamo tra le aziende che continuano a lavorare a pieno regime. Per garantire la sicurezza dei nostri collaboratori abbiamo innalzato ulteriormente i nostri livelli di sicurezza e vista la carenza di gel disinfettante, un prodotto semplice ma purtroppo quasi introvabile, abbiamo deciso di realizzarlo noi».
I flaconcini da 50 ml, a cui si aggiungeranno quelli da 80 e 300 ml, saranno donati alle istituzioni locali e distribuiti attraverso la farmacia Bertin di Istrana. Gli ordini su larga scala, sopra i 2.000 pezzi, saranno gestiti direttamente da Labomar con distribuzione in tutta Italia. La linea, che sarà operativa fino a quando continuerà l’emergenza Coronavirus, può produrre fino a 80 mila pezzi a settimana.
L’azienda ha chiuso il 2019 con ricavi consolidati proforma pari a circa 57 milioni di euro, a fronte di 43,8 milioni di euro del 2018. L’incremento del fatturato, spiega una nota, ha beneficiato sia dell’apporto della crescita organica sia dell’acquisizione degli asset di una società con sede a Montréal, in Canada, realizzata lo scorso novembre.
L’acquisizione è volta a consentire l’ingresso nel mercato nordamericano e l’ampliamento della quota di ricavi realizzati all’estero dal gruppo: nel 2019 circa il 40% dei ricavi consolidati sono già realizzati fuori dei confini nazionali, in oltre 30 diversi Paesi. Al fine di incrementare ulteriormente tale quota, Labomar ha messo a punto un portafoglio di soluzioni “ready to market” – circa 100 prodotti con formulazioni proprietarie – che consentono alle case farmaceutiche internazionali con distribuzione pluri-mercato di ridurre il time-to-market e servire più rapidamente mercati nuovi e presidiati.
«Il 2019 è stato un altro importante anno per Labomar, contrassegnato da crescita e da un’operazione di acquisizione dalla grande valenza strategica», ha commentato Walter Bertin, fondatore e amministratore delegato di Labomar, ricordando che «l’acquisto delle attività canadesi ci ha messo in una posizione privilegiata nel maggior mercato al mondo per il settore farmaceutico, cosmetico e nutraceutico, quello del Nord America e, in particolare, degli Stati Uniti che da soli valgono oltre 25 miliardi di dollari. Un’acquisizione che potrebbe non rimanere isolata poiché Labomar punta a proseguire nel proprio percorso di crescita sia per linee interne sia, ove ne ricorrano le condizioni, per linee esterne».