Quando si fanno investimenti importanti in tecnologia di ultima generazione, i risultati arrivano spesso prima del previsto. È il caso di La Fonte, azienda che produce e imbottiglia acqua minerale in provincia di Palermo, a ridosso del Monte Cane, per grosse catene di supermercati come Eurospin e Lidl. I primi a riconoscere le caratteristiche benefiche di questa antica acqua, chiamata Mìlicia, sono stati gli arabi, che qui nell’XI secolo fondarono il casale di Ayn be-Lyen, che vuole dire proprio «La Fonte». Più tardi anche il re Ferdinando IV di Borbone ebbe modo di bere da queste sorgenti.
«Abbiamo speso quattro milioni di euro per modernizzare la linea d’imbottigliamento con macchinari e attrezzature di ultima generazione», racconta il direttore generale dell’azienda, Marcello Turrisi. L’investimento ha permesso di ridurre notevolmente la forma del collo delle bottiglie e di immettere 50 mila chili in meno all’anno di plastica nell’ambiente. «Nello specifico, abbiamo abbassato il collo di 4 millimetri e reso il tappo più piccolo e corto. Così, una bottiglia di due litri avrà un grammo e mezzo di plastica in meno. Le innovazioni ci hanno consentito un risparmio di seicentomila euro», aggiunge Turrisi.
Grazie a queste innovazioni, La Fonte è stata premiata dal Conai, il consorzio nazionale imballaggi, per avere adottato soluzioni eco-innovative per ridurre l’impatto ambientale dei propri imballaggi. «Abbiamo puntato sull’efficienza energetica grazie a un impianto fotovoltaico installato per la produzione di energia pulita di un megawatt», aggiunge Turrisi. È stata inoltre installata un’ulteriore linea di imbottigliamento in grado di produrre 36 mila bottiglie all’ora di un’altra acqua oligominerale, la Sabrinella, che sgorga dalla sorgente Fonte Aci. «Cresciamo del 10% annuo e siamo passati dai 18 milioni di euro di fatturato del 2014 ai 26 milioni di oggi», aggiunge Turrisi. I buoni risultati del gruppo si festeggeranno anche il 22 marzo, durante la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu per sensibilizzare sul rispetto e la necessità di preservare questa preziosa materia prima.
*L’Economia, 11 marzo 2019