L’evoluzione dei mercati e il fenomeno della globalizzazione hanno portato cambiamenti strutturali nel tessuto economico. La dimensione aziendale è diventata un fattore competitivo importante, perché consente di raggiungere la massa critica necessaria per investire in ricerca e innovazione, affrontare sfide su mercati internazionali, operare in ottica globale. Le imprese italiane si trovano di fronte alla necessità di «crescere per sopravvivere» in un contesto particolarmente sfidante, e soprattutto di doverlo fare nel minor tempo possibile. Questo obiettivo di crescita, per linee sia esterne che interne, impone alle aziende una gestione della finanza in ottica sempre più strategica, a supporto di piani ben strutturati. In queste condizioni la finanza straordinaria – fusioni, acquisizioni, apertura del capitale a investitori istituzionali qualificati – rappresenta uno degli strumenti più efficaci per permettere alle piccole e medie imprese di continuare a competere accrescendo la propria leadership.
Per la corretta individuazione dei possibili interventi è sempre necessario porsi delle domande. A quale tipologia di operazione è meglio ricorrere? Quali modalità utilizzare? Quale è il momento giusto per realizzarle? Il compito della banca è trovare insieme all’imprenditore e al management le migliori risposte, accompagnando le aziende in un percorso di crescita strutturato che tenga conto del contesto competitivo, dei piani di sviluppo, della propria struttura finanziaria e soprattutto dei valori a cui l’impresa si ispira. Essere al fianco delle Pmi vuol dire creare valore strategico: le operazioni di finanza possono generare impatti positivi anche a livello organizzativo e manageriale, incrementando il know-how interno e l’efficienza gestionale.
* Responsabile direzione Banca d’Impresa Crédit Agricole Italia