A cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna, la storia, minuto per minuto, di un’avventura indimenticabile. Il 20 luglio 1969 – era domenica – per la prima volta un uomo calpestava la Luna. Quest’uomo si chiamava Neil Armstrong, aveva trentanove anni ed era sposato con Janet Elizabeth Shearon, che gli aveva dato tre figli, due maschi e una bambina. Per arrivare lassù più volte aveva visto la morte in faccia mentre cercava di domare macchine volanti. La conquista della Luna fu un evento epocale sotto tutti gli aspetti: scientifico-tecnologico, storico, politico… La sua portata fu enorme anche dal punto di vista filosofico: in quell’occasione l’uomo, per la prima volta, ha abbracciato la Terra in un solo sguardo – un impulso decisivo per superare nazionalismi miopi e verso una coscienza ecologica globale. A mezzo secolo di distanza, scrive Piero Bianucci, è bene fare il bilancio di quell’impresa, domandarci come influirà sul futuro e trarre profitto dalle grandi idee che le scienze dello spazio mettono a disposizione dell’umanità.