È nella prestigiosa cornice di Palazzo Chiericati a Vicenza che si è tenuta oggi, 18 settembre, la Cerimonia di assegnazione della prima edizione del Premio Letteratura d’Impresa 2021, condotta da Raffaella Polato, inviato speciale di Corriere della Sera. Premio che è inserito all’interno dell’importante evento di Festival Città Impresa, che si sta svolgendo questo fine settimana (17-19 settembre) a Vicenza.
A vincere il premio è stato Alberto Albertini con “La classe avversa” (Hacca Edizioni) che ha ottenuto 40 voti dalla Giuria dei Lettori, composta da 150 membri imprenditori, docenti, rappresentanti delle associazioni di categoria e giovani laureandi. A seguire nelle preferenze sono arrivati i libri di Cesare Verona e Adriano Moraglio con 29 voti, Marco Bentivogli e Diodato Pirone con 28 voti, Andrea Batilla con 19 voti e Sara Loffredi con 16 voti. Sui 150 giurati aventi diritto, sono stati in 132 a votare.
Il premio Letterario d’Impresa nasce come un riconoscimento che si pone l’obiettivo di valorizzare quelle opere che raccontano, in modo originale e innovativo, quello che fare impresa significa e significherà per lo sviluppo equilibrato del Paese, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione, della relazione con il territorio e il legame con i lavoratori.
La cinquina di libri finalisti, annunciata lo scorso 16 gennaio in modalità digitale, è stata selezionata dal Comitato tecnico, presieduta da Antonio Calabrò, ecompostoda personalità del mondo della cultura e dell’impresa. I 5 libri finalisti sono: “Fabbrica Futuro” di Marco Bentivogli e Diodato Pirone (Egea), “Fronte di scavo” di Sara Loffredi (Einaudi), “La classe avversa” di Alberto Albertini (Hacca Edizioni), “Instant Moda” di Andrea Batilla (Gribaudo), “Questione di Stilo” di Cesare Verona e Adriano Moraglio (Giunti Editore).
Il vincitore, il dott. Albertini, opera in ambito industriale da 34 anni ed è docente alla facoltà di Scienze linguistiche dell’Università Cattolica di Brescia. Albertini nel corso della cerimonia ha espresso l’emozione per il riconoscimento ricevuto «Volevo ringraziare Giuseppe Lupo, che mi ha iniziato alla letteratura industriale, Antonio Calabrò, Luca Vignaga e Raffaella Polato della giuria. Raffaella (Polato) mi ha fatto una recensione sul Corriere della Sera, che ho incorniciato e appeso in camera. Era il mio sogno fin da bambino quello di pubblicare un libro. Per me essere qua è un grande onore, ringrazio tutti. Sono molto contento ed emozionato».
“La classe avversa” è il racconto del disfacimento di un paradigma, quello che vedeva nel modello industriale a gestione familiare il segreto del miracolo italiano. Protagonista di questo romanzo di fabbrica contemporaneo è “il Poeta”, figlio e erede di uno dei proprietari dell’azienda, costretto a mostrarsi all’altezza del ruolo che gli spetta mentre studia e sogna di laurearsi in Lettere. Quando il Presidente, azionista di maggioranza, affida l’azienda a un Amministratore delegato che si rivela un tagliatore di teste, sadico e accentratore, vorrebbe fare come Franco, suo amico fin dai tempi del liceo, che si ribella e si licenzia. Ma ha tra le mani una commissione che potrebbe cambiare il futuro dell’azienda e illuminare finalmente il suo successo, anche agli occhi di Laura, giovane impiegata appena arrivata in ufficio. Il rischio è far saltare entrambe le famiglie, quella dove timbra il cartellino al mattino, e quella con cui condivide appena una colazione e un tragitto in auto fino alla scuola. Con questo romanzo disincantato e lucido, in un dialogo immaginario con lo scrittore Ottiero Ottieri, Albertini dà voce e nuova dignità a una corrosione personale e collettiva che il lavoro sembra non essere più in grado di nobilitare.