Squilibri macroeconomici eccessivi per Italia e Cipro. I due Paesi sono in cima alla classifica della Banca centrale europea, contenuta nell’anticipazione del capitolo del bollettino economico dedicato alle raccomandazioni specifiche ai Paesi della Commissione Ue. Bruxelles le ha comunicate agli Stati membri a fine maggio. Si riaccende così il faro sul nostro Paese mentre il governo ha cominciato le discussioni sui contenuti della legge di Bilancio, che dovrà essere presentata a Bruxelles a ottobre.
Il grafico pubblicato sul bollettino non lascia spazio a interpretazioni e ci pone come «sorvegliati speciali», insieme a Cipro. Il capitolo comincia ricordando che le raccomandazioni danno «l’indicazione» a ogni Stato membro su come affrontare le riforme strutturali di cui ha bisogno e gli squilibri macroeconomici nei successivi 12-18 mesi. La Grecia è esclusa dall’analisi perché ancora sotto il programma di salvataggio, che terminerà il 20 agosto (oggi il fondo salva Stati Esm ha erogato l’ultima tranche di aiuti da 15 miliardi). L’analisi della Bce prende in considerazione per ogni Paese le aree tematiche usate per le valutazioni degli squilibri macroeconomici: la struttura fiscale (che comprende la pubblica amministrazione, la spesa pubblica legata all’invecchiamento, la tassazione), le condizioni strutturali compreso il sistema giudiziario, il settore immobiliare e finanziario, ricerca e innovazione, oltre che il mercato del lavoro (salari, protezione dell’occupazione, istruzione e politiche attive del mercato del lavoro) e dei prodotti. In base a questi parametri Italia e Cipro rientrano nella categoria degli squilibri macroeconomici eccessivi. Hanno invece semplici squilibri Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Irlanda e Olanda. Non registrano squilibri gli altri Paesi della Ue, ovvero Belgio, Austria, Lituania, Slovenia, Svezia, Romania, Polonia, Finlandia, Slovacchia e Croazia. Eccetto il grafico, che indica Paese per Paese quali aspetti pesino di più nella composizione del giudizio finale, nel bollettino la Bce affronta in generale lo stato di salute dell’economia europa e le politiche messe in campo per raggiungere gli obiettivi prefissati. La Bce sottolinea la necessità di «approfittare della solida ripresa in corso, in un contesto di condizioni finanziarie favorevoli, per rafforzare il potenziale di crescita, la resilienza economica e ricostruire i margini di bilancio». Gli Stati membri sono dunque invitati a proseguire sulla strada delle riforme strutturali.
A livello generale, la Bce ricorda sulla scia delle raccomandazioni della Commissione europea, l’importanza della sostenibilità del sistema pensionistico, l’efficienza della spesa pubblica, la riduzione del cuneo fiscale e la lotta all’evasione fiscale. Inoltre servono sforzi per migliorare il quadro generale in cui svolgere attività economiche: va ridotto il carico burocratico, e serve un sistema giudiziario più rapido ed efficiente. «Rispetto al 2017 — scrive il bollettino — le raccomandazioni del 2018 danno maggiore enfasi alle riforme strutturali di lungo periodo che sostengono la ricerca, l’innovazione e l’istruzione, a favore del progresso tecnologico, e una migliore formazione per affrontare la sfida della digitalizzazione».