Poliglotta (per questioni di business) ma dalle radici italianissime. Friulane per la precisione. Italiana Ferramenta è un’azienda votata al 100 per cento all’export, fin dalla sua nascita a metà degli anni Novanta. A guidarla Luigi Rossetto ed Ettore Turchet, che dopo aver lavorato come dipendenti per Ferramenta Livenza decidono di mettersi in proprio. Il progetto è ambizioso: provare, con il supporto dell’azienda «sorella maggiore», a vendere articoli tecnici per arredamento e mobili in tutto il mondo. A distanza di oltre 20 anni la scommessa si può dire vinta.
Italiana Ferramenta ha chiuso il 2017 con ricavi per 23,4 milioni e vanta esportazioni record che interessano l’Asia, l’America e tutta l’Europa. «La nostra forza è stata diversificare e fare ricerca – spiega Rossetto, 58 anni, che in azienda ricopre il ruolo di amministratore delegato -. In breve inventiamo e brevettiamo linee di prodotto innovative, le produciamo in outsourcing quindi fuori dall’azienda, e riusciamo a raggiungere i clienti grazie a una rete globale di venditori». Da una parte c’è quindi la bravura e la creatività di tecnici e ingegneri, dall’altra una rete di vendita a misura di cliente. Tutti i dipendenti e collaboratori conoscono infatti almeno una lingua straniera, per un totale di oltre venti idiomi diversi presenti in azienda. «C’è chi parla cinese, chi russo, chi tedesco, chi spagnolo. Del resto operiamo in oltre 60 Paesi e anche per questo abbiamo scelto persone altamente qualificate, in grado di comunicare alla perfezione con i nostri clienti. Altro che mail: il rapporto diretto resta fondamentale». E la strategia sembra pagare, vista la crescita del fatturato. «Siamo un’azienda tigre, abbiamo chiuso il 2017 in crescita del 18 per cento sull’anno precedente. Nel 2018 non siamo cresciuti così tanto ma abbiamo toccato i 25 milioni e contiamo di mettere a segno un buon giro d’affari nei prossimi mesi». Complice l’aumento della domanda dai Paesi asiatici. «Germania, Austria e Svizzera sono i nostri Paesi di riferimento ma da qualche anno stiamo crescendo molto in Cina, Thailandia e India. L’importante è prepararsi, la nostra regola è mai improvvisare», conclude.
*L’Economia, 25 febbraio 2019