Un’azienda votata solo all’esportazione. E’ questa la mission con cui Italiana Ferramenta si presenta al mercato nel 1996. Dopo un’esperienza di oltre 18 anni in Ferramenta Livenza, realtà operativa sul mercato nazionale nella commercializzazione all’ingrosso di ferramenta ed accessori per l’industria del mobile, i due collaboratori Luigi Rossetto ed Ettore Turchet pensano che quegli stessi prodotti, che tanto successo hanno riscosso in Italia, hanno la potenzialità di conquistare anche i mercati esteri. Decidono così di diventare imprenditori e danno vita a Italiana Ferramenta.
«Abbiamo iniziato a girare tutta Europa alla ricerca dei primi clienti tra i produttori di mobili e i grandi distributori di accessori di ferramenta. E i risultati per fortuna sono arrivati – spiega Luigi Rossetto, oggi ceo della nuova azienda –. Oggi Italiana Ferramenta è una realtà operativa su scala globale, in oltre 60 mercati, continua a registrare incrementi dei ricavi a doppia cifra, ha una buona marginalità, è finanziariamente autonoma, non ha debiti con le banche e guarda con fiducia al futuro».
Inizialmente l’azienda friulana era una realtà puramente commerciale ma negli anni, con la crescita del giro d’affari, ha iniziato a proporre al mercato anche le sue linee di prodotto, investendo in brevetti e affidandosi per la realizzazione a partner esterni. «Le risorse destinate alla ricerca e sviluppo continuano ad aumentare, così come gli investimenti di carattere commerciale indirizzati a perfezionare la nostra presenza nei vari paesi in cui già operiamo e ad incrementare il nostro business con l’apertura di nuovi mercati». La società sta ampliando nel frattempo la sua sede sia nell’area uffici sia in quella dei magazzini, dal momento che le commesse continuano ad aumentare.
«Abbiamo chiuso il 2017 con un fatturato superiore a 23 milioni di euro, in crescita del 18% sull’anno precedente, e contiamo di mettere a segno un buon giro d’affari anche nel 2018. Per ottenere questi risultati, intensificheremo la presenza in quei mercati dove abbiamo ampi margini di sviluppo, a partire dal Medio Oriente e Nord Africa. Stiamo inoltre pensando all’allargamento della nostra offerta iniziando a produrre e vendere soluzioni di cui sino ad oggi non ci siamo ancora occupati».
L’azienda, molto forte in Europa, Russia, Asia e in fase di espansione nel Nord America, aprirà infine presto la sua prima sede estera, in Cina, a Shanghai. «Una scelta dettata dalla necessità di presidiare meglio il mercato cinese, che ci permetterà inoltre di poter contare su una base d’appoggio per sviluppare il nostro business in tutta l’Asia».
*L’Economia, 14 maggio 2018