A calare le carte per conto del Pd è Goffredo Bettini, uomo di fiducia del segretario Nicola Zingaretti e maître à penser del nuovo corso, che comprende un’alleanza organica con il Movimento 5 stelle. Scrive Bettini, perché Matteo Renzi e i suoi intendano, e solo dopo aver definito l’ex premier una «tigre di carta»: «Quanta pazienza si può avere ancora con il fiorentino? Difficile dirlo. I margini, comunque, sono molto risicati. Ecco perché consiglio, in attesa di scelte più sagge di Italia Viva, di preparare al più presto scenari alternativi ». E non esita a tracciarli, Bettini: «Dopo Conte non c’è per il Pd un altro governo – sostiene – se Renzi vuole farlo, lo deve fare con Salvini e Meloni. C’è invece la possibilità, tutta da costruire, di sostituire Italia Viva con parlamentari democratici pronti a collaborare con Conte fino alla fine della legislatura».
Che sia un’offerta lanciata nel campo dei renziani e delle opposizioni, o una minaccia per far credere al senatore di Firenze che una soluzione che lo vede fuori dal governo è a portata di mano, è ormai difficile per Zingaretti e compagni continuare a dire che nessuno è in cerca maggioranze alternative. Come ha detto ancora ieri mattina il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Non è nel mio stile governare e mentre governo lavorare per sostituire un gruppo politico a un altro, non l’ho fatto e non lo farò. L’obiettivo non è sostituire Iv, ma bisogna che Iv ci pensi un attimo e chiarisca se si sente di correre insieme, dopodiché valuteremo ».
La risposta di Renzi non tarda ad arrivare, seppur dalle nevi del Pakistan (con relativa foto assolata di pista da sci): «La pazienza è potenza – scrive su Twitter citando Confucio – Ci vuole pazienza per sopportare le fake news di questi giorni». Dice, da 4mila metri: «Qui non ci sono polemiche ma solo tanta bellezza. Ci aspettano giorni impegnativi ». Soprattutto, però, manda a dire attraverso quelli con cui parla prima che cominci la notte pakistana: «È chiaro che l’operazione responsabili è fallita. Da Italia Viva non va via nessuno e anzi ci saranno nuovi ingressi nelle prossime settimane». Così Italia viva lancia la sfida: «Ora a Conte non resta che accordarsi con noi o dimettersi ». Su che cosa va cercato un accordo non è chiaro. La riforma del processo penale, con dentro la modifica del taglio della prescrizione, è passata nel Consiglio dei ministri disertato da Italia Viva e dovrà ancora affrontare un lungo iter parlamentare. La mozione di sfiducia al Guardasigilli Alfonso Bonafede rimane sospesa come una minaccia posticipata. L’unica cosa certa è che il leader di Iv sarà di nuovo in Italia mercoledì e che andrà a Porta a Porta da Bruno Vespa ad alzare la posta. Così come farà nei giorni successivi, lanciando il piano shock per l’economia e la campagna contro il reddito di cittadinanza.