Dare la visibilità che finora non hanno mai avuto ai libri che arriveranno in finale. Far conoscere Padova come città-simbolo della scienza e della tecnologia. Avvicinare alla lettura gli studenti universitari e delle scuole superiori. Ed è proprio per raggiungere questi tre obiettivi che l’edizione 2018 del Premio Galileo nasce all’insegna di una rivoluzione di cui saranno protagonisti, con un coinvolgimento fifty fifty, Comune e Università. A illustrarla ieri mattina in Municipio sono stati l’assessore alle Cultura Andrea Colasio, il prorettore Fabrizio Dughiero e Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost. La prima modifica sostanziale riguarda la composizione della giuria popolare, che sarà formata da 450 giovanissimi, 200 delle scuole superiori di Padova e Rovigo, e 150 provenienti da Università di tutta Italia: a fronte di una mail inviata a 9mila professori affinché invitassero i propri studenti a candidarsi come giurati, la risposta si è tradotta in una valanga di adesioni. «Siamo stati sorpresi da questa ondata di interesse – ha detto Colasio – e vorremmo trovare una formula e che permetta di allargare a 200 pure il numero dei giurati nazionali».
GLI ESPERTI La giuria, comunque, risulterà totalmente nuova. Presidente sarà Sandra Savaglio, astrofisica laureata all’Università della Calabria e con un curriculum internazionale di grande prestigio, tanto che nel 2004 si è guadagnata addirittura la copertina di Time. Al suo fianco cinque giornalisti autorevoli nell’ambito della divulgazione scientifica: Marco Cattaneo (Le Scienze e National Geografic), Elena Liotta (Io Donna- Corriere della sera), Nicla Panciera (Tuttoscienze), Massimo Cerofolini (Eta beta Rai1) e Federico Taddia (Radio 24), co-autore di pubblicazioni con Margherita Hack. A costoro si affiancheranno altrettanti docenti del nostro Ateneo, scelti dal rettore Rosario Rizzuto: lo stesso Dughiero, prorettore al Trasferimento tecnologico e professore ordinario di Elettrotecnica; Telmo Pievani (Filosofia delle Scienze biologiche), Paolo Roberto Graziano (Scienza politica), Margherita Losacco (Filologia classica) e Antonio Nicolò (Economia politica).
GLI OBIETTIVI «Finalmente – ha sottolineato Colasio – il Premio Galileo avrà un rilievo di livello nazionale grazie al percorso innovativo di ri-progettazione che abbiamo messo in atto. Avremo con noi le maggiori personalità che operano nell’ambito della divulgazione scientifica. Contiamo, poi, di riuscire ad avvicinare alla lettura gli studenti, oltre che far sì che per il libro che vincerà ci sia un ritorno in termini di copie, come avviene per il Campiello. Un’altra grande novità è la sinergia con il Festival dell’innovazione, manifestazione che ha avuto come ospiti premi Nobel: riuscire a creare assieme all’Università il ponte che serviva a unire queste due monadi, è stato importantissimo. Anche la premiazione avrà la location più appropriata, visto che non si terrà nel Palazzo della Ragione, ma nell’Aula Magna del Bo, dove c’è la cattedra di Galileo. Alla fine, quindi, riorganizzando il Premio, abbiamo impegnato meglio le risorse, risparmiando e aumentato la visibilità e l’autorevolezza dell’evento. Le case editrici ci aiuteranno perché forniranno gratis i libri alle scuole». «La settimana del premio Galileo – ha sottolineato Dughiero – sarà un concentrato di iniziative per la divulgazione scientifica. É stato coerente mettere insieme Premio e Festival con questo format innovativo». «A metà maggio – ha aggiunto Zovico – Padova diventerà il centro dell’Innovazione d’Italia».
LE DATE Entro il 9 febbraio verrà fatta la prima selezione dei libri. La presentazione dei 5 finalisti è fissata per il 17 maggio in Sala Rossini, mentre la premiazione si terrà il giorno dopo al Bo.
LA POLEMICA I cambiamenti apportati a questa edizione del Premio Galileo avevano suscitato polemiche, sollevate in primis da Flavio Zanonato, ideatore dell’evento, e da un gruppo di personalità del mondo scientifico che in passato avevano fatto parte della giura. «Da parte mia – ha commentato Colasio – c’è stato un deficit nella comunicazione e così è passato il messaggio che la giuria fosse solo locale. Adesso è tutto chiarito e comunque farò tesoro delle critiche. I protagonisti degli anni scorsi magari in futuro ritorneranno, perché la composizione della giuria sarà a rotazione».