I palazzi del potere, i corridoi, le anticamere, i salotti… chi, oltre ai leader e ai capi di Stato, abita questi spazi? Chi gestisce i flussi – di persone e di informazioni – in entrata e in uscita dagli studi dei potenti e dalle sale in cui si prendono le decisioni politiche? Chi aiuta, sostiene e a volte indirizza il leader nella sua quotidiana navigazione tra i marosi della politica nazionale e internazionale? Antonio Funiciello muove da queste domande, e dalla sua personale esperienza di chief of staff del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per proporre un’analisi attenta e serrata del ruolo dei collaboratori, del consigliere e del braccio destro. Per farlo parte da molto lontano, dal primo staff della storia, quello dei dodici apostoli riuniti intorno alla figura di un leader-maestro unico nel suo genere, Gesù di Nazareth, e ci accompagna tra le pagine salienti che il più noto consigliere politico di tutti i tempi, Niccolò Machiavelli, ha dedicato al delicatissimo incarico di chi, nel senso nobile del termine, serve il potere e i potenti.
Emerge così, tra aneddoti e ricostruzioni di molte vicende italiane e internazionali, un ritratto documentatissimo di diversi leader (da Roosevelt a Trump, da Blair a Macron) e di coloro che, avvolti nell’anonimato di chi lavora nell’ombra, ne hanno facilitato l’ascesa e l’opera, insieme a un vademecum che individua e fissa nel tempo i tratti e le caratteristiche del perfetto consigliere. «Il metodo Machiavelli» è una dichiarazione di amore per la politica, nella consapevolezza che esiste anche un «potere buono. I suoi soci sono la verità e il coraggio. Perché, per dirla col Machiavelli delle ‘Istorie’, “in questo guasto mondo” di una politica e di un potere pavidi e fasulli non si capisce proprio cosa dovremmo farci».