Le Fondazioni? «Ancore su cui l’Italia può contare per il suo futuro», ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sono un presidio per «il risparmio degli italiani, e la loro natura privatistica rappresenta un elemento identitario», ha sottolineato Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri e Fondazione Cariplo. Sono iniziati così ieri a Parma i lavori del 24esimo congresso nazionale di fondazioni e casse di risparmio organizzato dall’Acri, l’associazione che rappresenta le due realtà. Sempre prima del dibattito sono stati letti i messaggi del premier Giuseppe Conte, che ha fra l’altro ricordato l’iniziativa “Fondazione con il Sud”, e del ministro dell’Economia Giovanni Tria, il quale ha «confermato che il nuovo governo ha tra le priorità la difesa del risparmio, come garantito dalla Costituzione».
Mattarella è arrivato in apertura, accolto da un lungo applauso, ed è intervenuto definendo le fondazioni «attori e non spettatori del cambiamento», ne ha sottolineato il «contributo dato alla stabilità finanziaria» e ha espresso a Guzzetti, che l’anno prossimo lascerà il vertice di ente e associazione, «apprezzamento per la guida sapiente e lungimirante che ha espresso nell’Acri». Guzzetti a sua volta si è rivolto al Presidente della Repubblica sottolineandone il ruolo di garante «interpretato negli anni nel migliore dei modi, dosando con equilibrio e saggezza le qualità di discrezione e fermezza», determinanti «nella composizione della situazione politica e istituzionale dopo il voto del 4 marzo. La sua presenza ci tranquillizza come cittadini e ci fa ben sperare per il futuro». Ha poi citato, commuovendosi, un ricordo personale del fratello del Presidente, Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia nel 1980.
In vista del rinnovo dei vertici, Guzzetti ha dedicato un capitolo alla Cassa depositi e prestiti, di cui le fondazioni sono azioniste con il 16%. «Abbiamo assecondato in questi anni lo sviluppo di Cdp, che oggi è un ente di crescita dell’economia del Paese. Se si vuole un ulteriore passo coerente con l’obiettivo di non mettere a rischio il risparmio degli italiani noi ci saremo. Ma se si supera il limite ci opporremo con tutte le nostre capacità. Senza il nostro voto certe iniziative non saranno consentite». Ha ringraziato Claudio Costamagna e Fabio Gallia, presidente e amministratore delegato uscenti, per «aver fatto grande la Cassa» e perché il «rispetto di quel limite è stata la loro stella polare, come per la vicenda Alitalia». “Paletti” che probabilmente fanno implicito riferimento anche alla banca pubblica per gli investimenti citata nel contratto Lega-Cinque stelle. «L’ho letto. Ci sono indicazioni programmatiche ma non ho documenti. Se è un marchingegno per diluire la nostra partecipazione saremo compatti per impedirlo, se invece si intende rafforzare l’attività della Cdp perché no?». E sulle nomine (agli enti compete la scelta del presidente) ha detto: «Ne discuteremo la prossima settimana con una riunione collegiale. Ci sono nomi che hanno tutti i requisiti».
Guzzetti ha poi sottolineato più volte la natura privata, l’autonomia e l’indipendenza delle fondazioni, il 40% delle quali oggi non ha più partecipazioni nel credito e il 30% ha ampiamente diversificato il portafoglio investimenti.