L’incontro chiesto e ottenuto da Luigi Di Maio finisce con un Beppe Grillo che gli impartisce la benedizione e lo blinda, per ora, ai posti di comando ma che chiede un cambio di rotta in direzione Pd e lancia un «nuovo contratto» di governo a gennaio.
Alla vigilia dell’incontro c’erano le premesse per una resa dei conti. Ma Grillo sa che non se lo può permettere, che il Movimento è spaccato e che un eventuale suo intervento sulla leadership metterebbe in grave affanno anche il governo. Così si sigla la tregua, consolidata da un corredo di foto sorridenti e da un video nel quale Grillo dà la sua visione del futuro. Di Maio spiega: «Con Beppe sono d’accordo su tutto, sono smentite le leggende metropolitane». A conferma, allega il giudizio che sarebbe stato dato da Grillo: «Luigi lavora 25 ore al giorno e non può essere sostituito, anzi va sostenuto. Io ci sarò di più e gli darò una mano. Una persona deve poter decidere. Un referente ci vuole».
A seguire, c’è il fondatore, via video, che spiega: ««Siamo in un momento di caos ma è nel caos che vengono fuori le belle idee. È sbagliato essere nostalgici e pensare che siamo sempre gli stessi. Dobbiamo essere euforici e dobbiamo riprogettarci. Facciamo da tramite tra una destra che arriva un po’ pericolosetta e una sinistra che si deve formare. Quando parlo di progetti insieme con la sinistra, parlo di progetti alti. Ci vuole un po’ di coraggio». Per esempio, per candidarsi e correre in Emilia-Romagna: «Avete scelto di correre, bene: allora ci andiamo per beneficenza». Poi il garante aggiunge, sulle liti interne: «Non continuiamo a fare messaggi uno contro l’altro. Il capo politico è lui, Di Maio. Io gli starò più vicino, quindi non rompete i coglioni, fatemi la cortesia, sennò ci rimettiamo tutti. Non siamo più quello che eravamo dieci anni fa, ed è meraviglioso. È l’entropia il nostro stato. Dobbiamo anche ricostituire una specie di meet up». Negativa la reazione di alcuni big, come Roberta Lombardi, che lanciano l’hashtag #iorompoicoglioni.
Nicola Zingaretti apprezza: «Bene l’impegno M5S per il rilancio del governo. Chiudiamo la manovra e lavoriamo a una nuova agenda per il 2020». Di Maio è pronto: «Si apra un tavolo con i capigruppo». Intanto Grillo fa un altro incontro, forse non così gradito al Pd, andando per oltre due ore all’ambasciata cinese.