La prima immagine che salta in mente quando si parla di Gestioni spa è quella di una gru. La holding bergamasca, colosso che controlla diverse società in Italia e all’estero, è celebre per il marchio Fassi. Che significa gru articolate dagli utilizzi pressoché infiniti. Giganti, micro o leggere. Si va dalle gru per la movimentazione del legname, a quelle per l’edilizia fino ai macchinari progettati per piantuma re i boschi o agli scarrabili, i «bracci» che sollevano i container.
«Operiamo — spiega Giovanni Fassi, 49 anni, amministratore delegato — in settori diversi in 60 Paesi in tutto il mondo. Dall’ambito forestale a quello del riciclo dei rifiuti fino alla logistica».
Le origini però sono umili. «Nasciamo negli anni Cinquanta con mio padre Franco, che aveva aperto un’officina per fare riparazioni dei camion. Era poco più di un meccanico, ma da quella sua prima intuizione abbiamo avuto una crescita incredibile». L’anno di svolta è il 1965 quando viene prodotta la prima gru nello stabilimento di Albino, a una decina di chilometri da Bergamo. Seguono investimenti importanti sul fronte della produzione fino alla conquista del mercato francese.
Nonostante l’espansione l’azienda rimane familiare. «Rappresento la seconda gene razione — dice Fassi — e il mio ingresso in questo mondo è stato naturale. Quando hai una famiglia in attività nasci con il prodotto dentro. Fa parte del tuo dna». Certo per vendere in 60 Paesi serve una rete commerciale consolidata. E la famiglia Fassi la costruisce di anno in anno. «Abbiamo diversificato adattandoci alle richieste dei clienti e acquisendo aziende in loco. In più abbiamo scommesso tutto sulla ricerca e sviluppo, facendo dell’innovazione il nostro punto di forza».
L’azienda infatti è molto attiva in termini di brevetti. Una delle attività fondamentali è l’allestimento delle gru e delle macchine dal punto di vista strutturale e impiantistico. In una parola: prototipazione. «I nostri ingegneri creano modelli nuovi ogni anno.
Preferiamo produrre in casa i componenti delle nostre macchine tanto che abbiamo una società nel bresciano che progetta sensori elettronici».
Una cura per i dettagli che si può definire sartoriale, molto apprezzata all’estero. Gestioni ha chiuso il 2018 con un fatturato di circa 300 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente e con l’export a far la parte del leone. «I mercati fondamentali sono la Francia e la Svezia. Ma siamo presenti anche in Germania e Inghilterra. Per noi le esportazioni valgono circa il 96% del fatturato». Quest’anno la holding punta a crescere ancora. «Abbiamo avuto una partenza positiva. Sento molti imprenditori par lare di crisi: in Italia e in Germania ancora non ne vediamo gli effetti ma la speranza è che restino semplici preoccupazioni», conclude Fassi.
L’Economia 15 marzo 2019