Corriere della Sera / Il premio Nobel, l’hacker, il robot. Tutti e tre sul palco per dialogare con il pubblico del Galileo Festival dell’Innovazione a Padova da giovedì 11 a sabato 13 maggio. Un’edizione, la quinta, proiettata verso i grandi temi del futuro digitale: la medicina, l’etica, la finanza, il lavoro. Con un’agenda di 40 incontri, sei location nel centro città a partire dal Caffè Pedrocchi fino al Villaggio dell’Innovazione. E almeno 150 relatori. Tra questi, per esempio, ci sarà Andre Geim, fisico russo che ora insegna all’università di Manchester e vincitore del Nobel 2010 per la Fisica (insieme a Konstantin Novoselov). Si deve a loro la scoperta di alcune proprietà del grafene (resistente e ottimo conduttore) considerato oramai «il materiale del futuro». Proprio lo speech di Geim ha aperto il Festival (11 maggio) introdotto da Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico dell’università di Padova che organizza il Galileo insieme a Massimo Sideri, direttore del Festival e Innovation editor di «Corriere della Sera». Naturalmente sono tante le curiosità e le attese attorno al grafene ma non va dimenticato che Geim è un fisico di prima grandezza ancora attivo nella ricerca: lo dimostrano i suoi esperimenti sul magnetismo, primo fra tutti la levitazione di una rana viva. Quali potranno essere le conseguenze pratiche delle sue scoperte?
Molto atteso a Padova anche l’hacker etico, così si auto-definisce, Raoul Chiesa che con il nickname Nobody ha violato reti informatiche di aziende e della Banca d’Italia. A seguito di questa intrusione è stato addirittura arrestato. Nel frattempo Nobody è passato dall’altra parte della barricata: adesso fa il consulente per la security informatica di grandi imprese .
Arriva dall’Istituto italiano di tecnologia e si chiama R1 – Your personal humanoid, il primo robot per uso privato e professionale completamente made in Italy: presentato al grande pubblico da suo «papà» Giorgio Metta professore dell’Iit. Ma al Galileo Festival si parla anche di medicina del futuro, per capire come la rivoluzione digitale sta modificando le scienze della vita, tra sensori e farmaci stampati in 3D o robot usati in chirurgia. Molto attento a questi cambiamenti è il mondo delle imprese rappresentato da Eugenio Aringhieri, numero uno del gruppo farmaceutico Dompé. Di tecnologie e nuovi lavori parla Federico Marchetti, il fondatore di Yoox, portale di ecommerce diventato un colosso mondiale dopo aver acquisito il francese Net-à-Porter: intervistato da Dario Di Vico, l’ex startupper (ma allora non si chiamavano così) racconta come ha creato un’impresa digitale che continua a offrire occupazione. Uno spazio dedicato a donne e scienza fa dialogare tra loro (in un dibattito condotto da Daniele Manca, vicedirettore del «Corriere della Sera») l’imprenditrice Elena Zambon (della omonima multinazionale farmaceutica) con Elisabetta Vitali, program administrator della Fondazione Armenise Harvard nata per finanziare progetti di ricerca a cervelli italiani fuggiti all’estero purché accettino di ritornare a lavorare dentro i laboratori scientifici di casa nostra. Altri appuntamenti di rilievo, l’incontro con Derrick de Kerckhove, guru dell’innovazione che è stato allievo di Marshall McLuhan (quello de «il medium è il messaggio» e «il villaggio globale»), una lectio di Luciano Floridi, esperto di etica della rete a Oxford che tratterà di cyber bullismo e odiatori, infine la testimonianza di Alberto Sangiovanni Vincentelli che a Berkeley porta avanti ricerche da pioniere sull’electric design automation.
Molti i progetti o i brevetti che si potranno vedere e toccare con mano al Villaggio dell’Innovazione, aperto nei giorni del Festival con seminari e workshop. Realizzato con il patrocinio del Comune, la media partnership di «Corriere Innovazione» e il sostegno di aziende quali Banca Generali, Vodafone, Dompé e l’Iit di Genova, il Galileo ha eventi sempre a ingresso libero: è necessario solo registrarsi attraverso il sito (www.galileofestival.it) .