L’headquarter è a Sandrigo, nella provincia vicentina, ma gli stabilimenti produttivi sono in totale nove, cui si aggiungono cinque filiali commerciali e tredici centri logistici. Sparsi non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. Sono alcuni dei numeri di Fitt Group, realtà multinazionale che produce tubi e tubature in materiale termoplastico per il trasporto di gas, solidi e soprattutto fluidi.
A voler sciorinare altri numeri, Fitt Group conta in totale più di 1.200 collaboratori e i suoi prodotti sono pensati per essere utilizzati in nove aree di business: l’agricoltura, l’alimentare, l’edilizia, l’industria, le infrastrutture, la nautica, l’outdoor e nello specifico il giardinaggio, la piscina e, da qualche anno, la ventilazione meccanica controllata. “I nostri clienti sono tra i più diversi, dalla Pubblica amministrazione alle aziende, dalla Gdo ai singoli privati” spiega Sarah Colpo, Group Brand & Sustainability Manager.
Un fatto che pone, nel quotidiano, una sfida: “Parlare a tanti pubblici diversi di un tema a noi carissimo: quello della sostenibilità”. Il percorso in questa direzione, spiega la manager, parte da lontano, ma un punto di svolta è stato segnato dal 2019: “In quell’anno abbiamo festeggiato il nostro cinquantesimo anniversario e il Ceo Alessandro Mezzalira ha deciso di inserire la sostenibilità tra i pilastri della vision aziendale”.
Da quel momento l’attività volta a monitorare e ridurre il proprio impatto ambientale si è fatta quasi frenetica. Nel 2021 Fitt Group è diventata una Società Benefit, “nel 2022 abbiamo messo per iscritto la nostra strategia dandoci degli obiettivi a medio-lungo termine per il 2030. Obiettivi ovviamente sfidanti, ambiziosi”. Mentre quest’anno l’organigramma è stato aggiornato grazie all’aggiunta di un ‘dipartimento sostenibilità’ con quattro figure completamente dedicate al tema.
Qualche esempio? “Tra gli obiettivi a due anni – illustra Colpo – c’è quello di mappare metà dei nostri prodotti col Life Cycle Assessment (la metodologia standard che valuta l’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio, ndr). E quello di raggiungere un 8% del nostro fatturato ottenuto da prodotti che emettono il 10% in meno di emissioni della loro versione precedente”.
Obiettivi sfidanti, si diceva, per questo la manager parla anche di “umiltà di approccio e flessibilità”: in alcuni casi, infatti, l’azienda ha dovuto rivedere alcune delle priorità che si era data in passato. “Un processo che richiede non solo capacità di adattamento, ma anche e soprattutto il coinvolgimento delle persone” nelle parole di Colpo. Non a caso Fitt Group si è messa in campo anche per creare una cultura aziendale partecipativa che tocca l’inclusione e il benessere dei suoi collaboratori.
Lo scorso anno il Gruppo ha quindi iniziato un percorso di formazione gestito internamente. “Era destinato ai sales italiani, mentre dal 2023 è dedicato a quelli oltreconfine e al middle-management. Si tratta di una strategia fondamentale per dare uno scopo e un obiettivo alle persone in Fitt” commenta la manager Colpo, che aggiunge infine: “Non saremmo qui, dopo più di cinquant’anni di storia, se non avessimo innovato. L’innovazione ci caratterizza come azienda e come brand. Adesso sta diventando un cambio di mindset tra i collaboratori di Fitt”.
In parallelo all’attività profusa sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità, il Gruppo ha incasellato anche risultati positivi sul versante economico. Dal 2015, anno in cui fatturava quasi 215,94 mln, al 2021 Fitt Group ha registrato un tasso composto di crescita annuale del 5,89%. I ricavi sono stati piuttosto stabili nel biennio 2019-2020, aumentando leggermente da 233,44 mln a 236,3 mln. Poi, nel 2021 il balzo a 304,49 mln, segnando un +% sul pre-pandemia.
Storia diversa per la marginalità, che nel triennio è cresciuta sia in termini valoriali sia in quelli percentuali. Nel 2019 l’Ebitda si attestava a circa 15,02 mln (pari a un margin del 6,43%), nel 2020 era salito a 24,69 mln (10,45%) e poi, l’anno successivo, ha sfiorato i 31,4 mln (10,31%). La media del margine operativo lordo percentuale è dunque del 9,18%.
Nel 2021, quando a crescere di più sono stati i mercati legati all’edilizia, alle piscine e alle soluzioni industriali, l’azienda ha registrato anche un Ebit di 20,71 mln e utili per 14,75 mln. Il patrimonio netto in quell’anno superava i 163,04 mln. L’anno si è chiuso però con debiti per 43,54 mln a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva.
Il rapporto tra la Pfn e il valore dell’Ebitda medio nel triennio 2019-2021 è pari a 1,84. Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, Fitt Group ha ricevuto lo score BBB. Il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 9,04%.
Fitt Group è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e poi presentata durante l’anno tramite un tour che vede protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.