« Nessuna ritorsione politica » . Nel pomeriggio in cui esplode un nuovo fronte tra il governo francese e quello italiano, dall’Eliseo mettono le mani avanti.«A seguire il dossier è la Commissione europea, è una normale procedura » dice una fonte dell’entourage di Emmanuel Macron. Eppure la conferma da Bruxelles che l’offerta di Fincantieri per riprendere Chantiers de l’Atlantique sarà oggetto di un attento esame europeo perché comporta il rischio di nuocere « in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale» è un segnale chiaro. Anche perché, spiega la Commissione, la domanda di aprire la procedura è venuta non solo dalla Germania ( dove ha sede uno dei principali concorrenti di Fincantieri nel settore navale) ma anche dalla stessa Francia. Il progetto di acquisizione, spiegano a Bruxelles, non raggiunge le soglie di fatturato previste dal regolamento Ue sulle concentrazioni che devono essere notificate alla Commissione, ma è stato oggetto di notifica dalle autorità per la concorrenza di Parigi e Berlino.
La procedura è aperta e il rischio di una bocciatura in sede Ue non è basso.« Sulla base degli elementi forniti dalla Francia e dalla Germania, e fatti salvi i risultati della sua indagine esaustiva – spiegano a Bruxelles – la Commissione ritiene che l’operazione potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera » . Se Fincantieri, che dovrà adesso fornire tutti gli elementi chiesti dalla Commissione, ha deciso di non commentare, il governo ha subito reagito. Matteo Salvini commenta quella che considera come « l’ennesima dimostrazione che l’Europa non esiste o esiste a senso unico » . Il vicepremier mette sotto accusa Francia e Germania che hanno fatto ricorso contro Fincantieri « perché ha osato acquisire un’azienda francese». E se a Parigi anche il ministero dell’Economia minimizza ( « normale procedura » ) la mossa dei francesi, via l’autorità per la concorrenza, ha chiaramente spiazzato il governo italiano.
« Sono sorpreso » ammette Giuseppe Conte. « In molti altri settori di attività economica – commenta il premier – sono altri i Paesi che sono avvantaggiati. Mi sembrerebbe strano che ci fossero dei vincoli e ostacoli a questa eccellenza italiana, mi auguro che non sorgano ostacoli » . È l’ennesima battuta di arresto in una vicenda che si trascina da tempo. Dopo essere stata selezionata nel gennaio 2017 per l’acquisizione del 66,66% dei cantieri bretoni, per un prezzo d’acquisto di 79,5 milioni di euro, Fincantieri si è trovata un primo fuoco di sbarramento con l’arrivo al potere di Emmanuel Macron e l’annuncio di voler esercitare il diritto di prelazione dello Stato su Stx France, oggi Chantiers de l’Atlantique. Alla fine il governo di Paolo Gentiloni è riuscito a trovare un compromesso con Macron sancito nel vertice bilaterale a Lione del settembre 2017: l’armatore italiano ottiene il via libera per acquistare il 50% e ottenere il controllo con il prestito dell’ 1% da parte dello Stato su un periodo di 12 anni. L’accordo è firmato a febbraio 2018 ma l’arrivo un mese dopo del nuovo esecutivo pentastellato frena di nuovo tutto. Fincantieri aspetta da allora di finalizzare un’alleanza che sembra quantomai incerta. Il closing dell’operazione doveva avvenire a inizio 2019 ma intanto i Chantiers de l’Atlantique da luglio sono tornati di proprietà dello Stato. E non è più chiaro se e quando saranno ceduti all’Italia.