Più di 4.500 punti vendita in Italia, una diffusione capillare, ma una forte presenza anche all’estero, in oltre 50 Paesi: sono solo un paio di numeri con cui si può iniziare a descrivere Fervi Spa. L’azienda di Vignola (Mo), di cui è presidente Roberto Tunioli, è attiva nella fornitura di utensili e attrezzature professionali principalmente per l’officina meccanica e auto, la falegnameria e il cantiere e in quella di tutti i prodotti inclusi nel mercato Mro (Materials, Repair and Operations).
Tra i punti di forza che l’hanno portata a diventare un riferimento nel settore in Europa c’è soprattutto la qualità dell’offerta. “Si tratta – spiega il presidente Tunioli – di una caratteristica che va intesa da due punti di vista: significa che i nostri prodotti da una parte devono essere ‘fit for use’, aspetto importantissimo per utensili tecnici come i nostri; dall’altra devono consentire all’operatore che li impiega di lavorare in sicurezza”.
Per questo Fervi si impegna a verificarla continuamente con quella che Tunioli chiama “una routine di controlli di qualità”: un metodo che parte dallo scouting di nuovi prodotti e aziende “tramite protocolli interni che derivano da cinquant’anni di esperienza”, ricorda Tunioli, e che mette poi al centro i clienti e il loro responso. Accanto a questo aspetto ce n’è poi un altro: “I nostri negozi non sono pensati solo per il retail, ma anche come un punto di riferimento per il B2b: questo ci permette di coniugare la qualità dell’offerta alla capacità di rispondere prontamente, anche in poche ore, ai bisogni dei nostri clienti. Nel nostro settore questo fa la differenza: fornire ciò che serve nel momento in cui serve”.
E per accrescere il suo know-how Fervi ha dato anche vita al proprio gruppo, una ‘sinergia di player di riferimento del settore Mro’ come si legge sul loro sito. “Amiamo dire che abbiamo cinquant’anni di storia – ha commentato a questo proposito il presidente dell’azienda modenese –, ma si può dire che siamo una startup, visto che lavoriamo in un settore molto maturo”.
Anche per questo il modello di crescita di Fervi è duale, sia per linee interne che tramite acquisizioni. Tra le ultime si possono citare quella di Rivit a settembre 2021 e quella del 5,4% delle quote della milanese Esales il mese seguente: “Si tratta di operazioni che stanno avendo un impatto sulla nostra società da molti punti di vista, non solo per quanto riguarda gli aspetti che vengono messi a bilancio, ma anche e soprattutto da quello delle risorse umane”.
Anche grazie alle recenti acquisizioni, l’azienda modenese è cresciuta nel triennio 2019-2021 in fatto di ricavi e marginalità, pur subendo un rallentamento nel 2020. Il fatturato è infatti passato da circa 28,69 mln di euro a 26,19 mln nell’anno della pandemia ed è poi ritornato ad aumentare nel 2021, attestandosi a quasi 37,95 mln (+32,28% sul 2019). Anche l’Ebitda è sceso dal 2019 (4,49 mln, equivalente a un margin del 15,65%) al 2020 (4,11 mln, il 15,7%), tornando a crescere l’anno seguente, quando ha raggiunto i 5,76 mln (+28,2% sul pre-covid), pari a un margin del 15,17%. In termini percentuali, l’Ebitda percentuale medio del triennio è stato del 15,47%.
Anche il 2022 è stato un anno all’insegna della crescita: il fatturato è balzato del +51,04% a 57,32 mln, incremento in buona parte dovuto ai risultati della neoacquisita Rivit. Anche l’Ebitda consolidato è aumentato, raggiungendo gli 8,4 mln e segnando quindi un +45,83% sul 2021. Sulla scia di questi risultati, Fervi ha reso noto oggi che ricerca 22 nuovi addetti da aggiungere ai suoi circa 150 dipendenti attuali: una mossa con cui il gruppo vuole sostenere la propria crescita e puntare a raddoppiare i ricavi globali nei prossimi 5 anni.
A certificare la progressione di Fervi è anche un altro numero, quello del Cagr: il tasso composto di crescita annuale, infatti, è stato pari al 17,15% dal 2015 (anno in cui il fatturato si attestava a poco meno di 14,68 mln) al 2021.
Due anni fa, inoltre, l’azienda di Roberto Tunioli chiudeva il proprio esercizio con un Ebit di 4,39 mln, un utile di 3,18 mln e un patrimonio netto di quasi 25,98 mln. Nel 2021, Fervi aveva debiti per 854 mila euro a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva. Il rapporto tra la Pfn e l’Ebitda medio nel triennio 2019-2021 è di 0,18.
Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, Fervi ha ricevuto lo score BBB, mentre il Roe, l’indice di redditività del capitale proprio, nel 2021 è stato del 12,24%.
Fervi è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Fervi è stata poi presente giovedì 4 maggio alla tappa di Parma del Meet the Champions, il tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.