Luigi Di Maio sposa la linea di fedeltà all’euro e di rispetto dei vincoli di bilancio illustrata dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella sua prima intervista, pubblicata ieri dal «Corriere». Si fa notare invece l’assenza di reazioni da parte della Lega, mentre non sorprende che dalle opposizioni venga sottolineata la correzione di linea rispetto al «contratto di programma», la cui applicazione, a causa delle molte proposte di spesa, non appare in linea con gli intendimenti di Tria.
«Il ministro dell’Economia ha rappresentato la linea economica di questo governo — ha detto il vicepremier Di Maio a In Mezz’ora, su Rai3 —. Il nostro obiettivo, con la squadra composta da Savona, Tria e Moavero, è di andare in Europa per ottenere margini di flessibilità per investimenti e riforme. Non sto dicendo che tutti i soldi li chiederemo in Europa, perché c’è tanto da ricavare dalla spending review. Andremo ai tavoli col massimo della serietà e della fermezza».
Per il Pd, Luigi Marattin, già consigliere economico a Palazzo Chigi con Renzi e Gentiloni, attacca: «L’intervista di Tria è un ceffone a Di Maio e Salvini, che vengono smentiti su tutta la linea. Su euro, debito, Fornero, flat tax e reddito di cittadinanza Salvini e Di Maio hanno raccontato un sacco di bugie. Smentiti anche su mini-Bot e Cdp, che rimarrà al di fuori della Pa. Insomma il ministro tecnico ha smontato una a una tutte le loro fantasiose ricette». Anche Forza Italia, con Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato, sostiene che «tutta la retorica della campagna elettorale è stata spazzata via con un’intervista. E Di Maio, con una imbarazzante virata a 360 gradi, ha dichiarato che quella di Tria è la posizione ufficiale dell’esecutivo».
L’intervista ha suscitato anche molti commenti critici sui social dei militanti della Lega e dei 5 Stelle, alcuni dei quali vorrebbero addirittura una smentita dallo stesso Tria. Soddisfatti o divertiti, invece, gli elettori dei partiti di opposizione. Oggi le parole di Tria saranno misurate anche sui mercati. Le frasi del ministro dell’Economia sul fatto che l’euro «non è in discussione» e che l’Italia mantiene l’obiettivo di ridurre il debito pubblico, e il sostegno a questa linea arrivato da Di Maio, sono stati studiati con attenzione dai gestori di fondi attivi sull’Italia. La settimana si è chiusa con Piazza Affari in netto calo e lo spread salito a 270 punti. Se Tria sarà stato convincente si vedrà anche nelle aste di Bot a un anno di domani e in quelle di Btp (3 e 7 anni) di mercoledì.