«Caffé alla macchinetta? I distributori di bevande calde e fredde sono solo l’inizio di un business più articolato che ruota attorno a Fas: il futuro dell’azienda saranno sistemi di mensa digitalizzati e distribuzione industriale di dispositivi di protezione individuale, per esempio», spiega Matteo Marzotto, entrato (come presidente e con una quota di minoranza) nell’azienda dei fratelli Luca e Mariangela Adriani, seconda generazione della Fas International di Schio, Vicenza. Fas – 145 dipendenti, 42 milioni di euro di fatturato complessivo, con un 20% di Ebitda dopo cinque anni di crescita continua superiore al mercato – è la classica multinazionale tascabile, nata da un’intuizione di famiglia ed evoluta in un business passato dalla prima alla seconda generazione, sempre investendo in innovazione.
L’attività che ha visto la luce nel 1967 e nel 1968 è diventata impresa con Antonio Adriani, padre di Luca e Mariangela, adesso è uno dei primi player europei del vending. Le sue macchinette per caffè (e non solo) sono ai Musei Vaticani, in Diesel e Coca Cola. «Tutte le nostre macchine sono in Rete: inizialmente erano collegate a un cloud ospitato su un server interno all’azienda, ora ci appoggiamo a Google», continua Marzotto. E alza il velo su altre opportunità strategiche che l’azienda può cogliere. «Stiamo esplorando il mondo della distribuzione industriale o al dettaglio: il sistema Fas può prestarsi anche per vendere intimo o piccola pelletteria, per esempio. Ma una frontiera ancora più interessante sarà quella industriale, per esempio di mascherine o occhiali protettivi per operatori in certi ambienti produttivi, i quali avvicinando il badge o un codice QR possono averne l’erogazione. Invece Canteen è una mensa automatica che consente di ordinare il piatto prescelto e riceverlo riscaldato per il consumo. Una soluzione per studi, uffici con 20 persone, oltreché per grandi gruppi. Infine c’è Tritech, compattatore di Pet, un brevetto che ci porterà in stazioni, aeroporti, musei».
Tutto viene costruito in 20 mila metri quadrati di stabilimento, dove la capacità produttiva annua può raggiungere le 30 mila unità. Oggi il 28% del mercato è in Italia, con 850 mila macchine installate, 310 clienti professionali, ma il 72% delle macchine è già venduto all’estero.
*L’Economia, 17 febbraio 2020